Così ne parla Lanteri (Illustriores Viri Augustinienses qui sanctitate et doctrina fluoruerunt, Tolentino, I, 1858, 227-229):
«Il Beato Alfonso Vargas da Toledo nacque da nobilissima famiglia. Entrò nel nostro Ordine in patria ancora adolescente. Terminò gli studi a Parigi con molto onore e consegui la laurea dottorale. Divenuto da discepolo maestro, per un decennio insegnò le discipline filosofiche e teologiche con tanto vantaggio degli uditori che di lui veramente si può dire: "Quanti novizi ebbe, tanti ne trasformò in maestri". Dopo il suo ritorno in Spagna, le sue esimie virtù lo portarono alla Cattedra episcopale prima di El Burgo de Osma (Uxama), poi a quella più illustre di Badajoz (Pax Augusta). Nel 1353, avendo Innocenzo VI residente ad Avignone, inviato in Italia con un gran seguito il Cardinale Egidio d'Albomoz per recuperare varie città appartenenti alla Chiesa ma usurpate da alcuni tiranni italiani, questi conoscendo non solo la straordinaria prudenza, ma anche l'invitta magnanimità del nostro Alfonso, lo volle come compagno nella difficile spedizione e ricevette grande aiuto dal suo consiglio e dalla sua opera. Non intraprendeva mai alcuna importante azione senza consultare Alfonso; e tutto ciò che compiva per suo consiglio sempre andava a buon fine. Lo stesso Alfonso, in qualità di comandante, conquistò con le armi alcune città e con l'assedio costrinse Faenza alla resa. Tornato poi in Spagna, fu trasferito dalla Cattedra episcopale di Badajoz a quella di Siviglia e, intraprendendo una guerra spirituale, scese in campo contro i Maomettani e ne condusse gran numero dalla credenza nel Corano alla sicura verità del Vangelo. Morì a Siviglia nel 1366 con grande fama di santità ... Gli scritti di quest'uomo eruditissimo sono: 1) Lettura sul primo libro delle Sentenze del sottilissimo Re dei teologi Alfonso da Toledo, lettore a Parigi nel 1345, a stampa. 2) Questioni sui libri intorno all'anima. 3) Libro sulle facoltà dell'anima. 4) Sul II, III, IV libro delle Sentenze...».