Scheda di approfondimento
Nacque a Ballingshausen, nella bassa Franconia, da una modesta famiglia di agricoltori che a stento riuscì a sostenere gli studi del figlio prima a Münnerstadt e poi all’università di Würz-burg. Nel 1846 fu ammesso nel seminario diocesano.
L’anno 1849 segnerà la sua vita futura. E’ l’anno dell’ordinazione sacerdotale e quello in cui venne designato come insegnante del ginnasio di Münnerstadt e del suo ingresso nel noviziato agostiniano di quella città.
Fino al 1897 - salvo un unico intervallo a Germershausen - si dedicò ad attività didattiche. Fu un professore amabile, comprensivo, esigente e giusto. Dal suo insegnamento ed esempio molti studenti ricavarono i principi guida per la propria vita, sia professionale che di fede.
Come religioso si dimostrò capace, costante ed efficiente. Già priore a Münnerstadt nel 1853 - carica che ricoprirà più volte - nel 1869 fu eletto commissario generale, dal 1872 assistente generale - mantenendo sempre la residenza a Münnerstadt - e dal 1895 provinciale della ricostituita provincia di Germania. Con umiltà, tra delusioni e insuccessi, sempre sorretto da una solida fede e da un’altrettanta solida speranza, con un grande amore per la storia e il patrimonio spirituale agostiniano, riuscì ad avviare il ripristino della vita comune nella piena osservanza della Regola. Al momento del suo ingresso in convento l’Ordine contava in Germania due case e 11 religiosi. Nel 1900 le case erano cinque e i confratelli 95.
Uomo di esemplare spirito corporativo, Pio di nome e di fatto, non conosceva sosta nel suo lavoro, nonostante le sofferenze fisiche derivanti dalla sua malferma salute. Per più di mezzo secolo, infatti, svolse in modo ineccepibile i gravosi uffici che gli erano stati affidati. Morì a Münnerstadt il 15 marzo 1904 lasciando la nuova Provincia dotata di uomini validi e di giovani nelle mani di Clemente Fuhl, colui che poi sarebbe stato il continuatore della sua opera.
Morì a Münnerstadt nel 1904. Dal 1924, quando il suo corpo fu trasferito nella chiesa conventuale, il pellegrinaggio alla sua tomba è continuato ininterrottamente.
Fernando Rojo, o.s.a.
Cfr. AA.VV., “Il fascino di Dio”, Pubblicazioni Agostiniane, Roma 2001