Scheda di approfondimento
Nacque a Torriglia (Genova). Di carattere forte e volitivo, amante del raccoglimento e della preghiera, era tuttavia briosa e vivace, pronta all’azione in qualsiasi momento si presentasse l’opportunità di una iniziativa di bene. L’ideale monastico le cantò presto nel cuore, ma dovette pregare assai e soffrire prima di poter ottenere il consenso di entrare nell’oasi alla quale Dio la chiamava.
Il Monastero di S. Rita, in Cascia, l’accolse postulante a 25 anni, il 6 giugno del 1906. La notte di Natale, offrì al Signore la sua giovinezza, vestendo l’abito agostiniano e l’anno seguente, nella stessa solennità, sancì coi voti religiosi la sua immolazione. Dal 1914 le giovani novizie l’ebbero Maestra d’esempio e di parola. Dal 1917 al 1920, Dio la chiamò ai compiti gravi di Vicaria. Dal 1920, fino alla morte, con voto unanime, e di triennio in triennio immutato, le suore la vollero abbadessa e divenne, per antonomasia, “la Madre”.
Testimonianza chiara, viva, splendida, della sua attività di Superiora furono e restano le opere ch’ella concepì e seppe realizzare. Prima fra tutte il tempio di S. Rita e la divulgazione del culto di questa mirabile Santa in ogni parte del mondo. La piccola angusta chiesetta che trovò quando entrò in Monastero e che pur custodiva il corpo della Santa Taumaturga, prima di lei era pressocché sconosciuta. Oggi la Basilica è meta di centinaia di migliaia di pellegrini d’ogni provenienza che ne seguono la vita attraverso il bollettino, Dalle api alle rose, da lei stessa ideato nel lontano 1923, e che, tramite S. Rita, si avvicinano a Dio. Era il sogno della madre che in una lettera del 1943, auspicando la fine del conflitto mondiale, presagiva: Speriamo che presto il Signore faccia la grazia della conclusione pacifica e allora Cascia vedrà un popolo infinito di graziati.
All’ombra del tempio furono accolte dal suo grande cuore le orfanelle che oggi, numerose, abitano il moderno “Alveare di S. Rita”. Attorno al monastero, irradiazione della sua vita, sorgono altre opere stupende: l’ospedale S. Rita, la casa di esercizi. L’amore e la sofferenza della Madre Teresa ne furono e ne sono la linfa vitale.
La carne debole fu infatti per Teresa lento, duro, lunghissimo calvario. Lo spirito pronto resisté sulla breccia fino all’ultimo giorno. Ritornò al Padre il 18 gennaio del 1947. La sua spoglia riposa nella cripta accanto alla Santa che immensamente amò e aspetta, in pace, l’ora della gloria.
Atanasio Angelini, o.s.a. (+ 1987).
Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 12 ottobre 1997.
Cfr. AA.VV., “Il fascino di Dio”, Pubblicazioni Agostiniane, Roma 2001


