Fr. Ventura di Castello OESA
Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino
- Roma, Tuesday, July 29, 2014 10:13 PM
- ·Segreteria
- ·Personaggi
Titolo santità | |
Titolo ecclesiastico | Fr. |
Nome | Ventura |
Nome religioso | |
Cognome | |
Patronimico | |
Toponimo | di Castello |
Nome proprio | |
Cognome proprio | |
Nome religioso proprio | |
Patronimico proprio | |
Toponimo proprio | |
Altri nomi | |
Qualifica | |
Tipologia | |
Sesso | Maschio |
Chierico | Sì |
Stato ecclesiastico | |
Uffici ecclesiastici | |
Religioso/a | Sì |
Stato religioso | Religioso di voti solenni |
Uffici religiosi | |
Sigla istituto | OESA |
Ordine | Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino |
Circoscrizione | |
Ordine di provenienza | Congregazione dei Giamboniti |
Periodo | |
Data di nascita | |
Luogo di nascita | |
Nazione di nascita | |
Luogo di provenienza | Cittá Di Castello |
Nazione di provenienza | |
Data di morte | |
Luogo di morte | |
Nazione di morte | |
Luogo deposizione | |
Luogo deposizione attuale |
Città di Catello - Il 7 luglio 1256 fra Giovanni, priore e rettore della chiesa di S. Spirito o S. Caterina di Ponte Nuvole, con il consenso di fra Lanfranco, priore generale, cede al vescovo la chiesa di S. Spirito (o S. Caterina) e la chiesa di S. Giovanni di Mortaia in cambio del terreno in città per costruirvi un convento e una chiesa: Ego frater Iohannes de ordine Heremitarum Sancti Augostini, prior et rector ecclesie Sancti Spiritus seu Sancte Catarine de Ponte Novolis Castellane diocesis, cum consensu et voluntate meorum fratrum et dicti loci, videlicet fratris Finoclii, fratris Marci et fratris Bentevolie [...].
Il 7 luglio 1256 mastro Benavere, procuratore del vescovo, prende possesso della casa del Vingone, presentibus fratribus Oddone et Bencevenne heremitis ordinis Sancti Augostini [...].
L’8 luglio 1256 il Vescovo Pietro prende possesso della chiesa di S. Spirito e di S. Caterina presentibus fratre Iohanne, priore ecclesie Sancti Spiritus et Sancte Catarine de Ponte Novolis ordinis Sancti Augostini, fratribus Martino, Bentevolia, Uguttione, Oddone, Benvenuto, Crescentio, Grimaldo, Bencevenne, Bonaiuncta, Ventura, Nicolo, Rainaldo, Marco, Deotacomando, Bruno, Fenoclio, Berardo, Guidone et Bartolo fratribus dicti loci et aliorum locorum dicti ordinis.
Lo stesso giorno il Vescovo prende possesso del mulino [...] alla presenza di fra Bencevenne, di fra Mainetto, di fra Guidone e di fra Salimbene.
L'11 luglio 1256 il prete Rainerio rinuncia ai suoi diritti alla presenza di fra Bruno e di fra Guido. Questo prete Rainerio, potrebbe essere il fra Rainerio citato spesso in questi documenti. Infatti la parola 'prete' potrebbe indicare solo 'sacerdote'.
Sempre l’11 luglio 1256, dal convento di S. Giacomo di Savena in Bologna, frater Lanfrancus, prior generalis ordinis Heremitarum Sancti Augostini, nomina procuratori fra Giovanni priorem loci Sancte Katarine Pontis de Novale et fratrem Fenoclum conventualem ipsius loci.
Il 21 luglio 1256 fra Giovanni e fra Finocchio, sindici et procuratores fratris Lanfranki, alla presenza di fra Crescenzo e fra Bencevenne, cedono i rispettivi beni al Vescovo.
Il 25 luglio 1256 fra Finocchio presenta al Vescovo la lettera del Provinciale, fra Matteo, con la quale autorizza la permuta dei beni. Sono nominati: fra Giovanni priore, fra Finocchio, fra Bonagiunta, fra Martino, fra Agostino, fra Mainetto, fra Crescenzo, fra Bencevenne e fra Deotacommando.
L’11 agosto 1256 fra Finocchio, a nome del priore fra Giovanni, con delega del generale fra Lanfranco e con l’autorizzazione del Provinciale fra Matteo, definisce di nuovo la cessione dei beni dei frati al Vescovo, aggiungendo una ulteriore somma di denaro. Sono nominati fra Martino, fra Bonagiunta, fra Agostino, fra Grazia, fra Rainiero, fra Bencevenne, fra Crescenzio e fra Bernardino: Ego quidem frater Finoclius de ordine Heremitarum Sancti Augostini […] ex commissione mihi facta a fratre Iohanne, priore, auctoritate mihi et dicto priori commissa a fratre Lanfranco priore generali Heremitarum dicti ordinis [...] et etiam auctoritate mihi et dicto fratri Iohanni priori et fratribus Martino, Bonaiuncte et Augostino commissa a fratre Matheo, priore provinciali Heremitarum dicti ordinis, ut patet per suas licteras [...], et etiam nos dicti fratres Martinus et Bonaiuncta [...], una cum fratribus Gratia, Rainerio, Bencevenne, Crescentio et Bernardino nostris fratribus et dicti loci [...], titulo donationis [...] vobis domino Petro Dei gratia episcopo Castellano [...].
Il 14 agosto 1256 Frater Augostinus de ordine Heremitarum Sancti Augostini acconsente ai contratti stipulati tra Pietro, vescovo di Città di Castello, e i frati di S. Spirito e S. Caterina.
Nel Settembre 1256 il Vescovo pone la prima pietra della chiesa e del convento agostiniano in città. Tra i testimoni: fratre Matheo priore provinciali Heremitarum dicti ordinis, fratribus Martino et Finoclio dicti ordinis.
Da notare che nel 1256 il convento di Città di Castello faceva parte della Provincia romana. Quando nel 1272 fu formata la Provincia di Spoleto, venne a far parte di quella Provincia. Il primo Provinciale fu il Matteo de Follis nominato nei documenti citati. Questi, spoletino di nascita, venne creato vescovo di Faenza e quando fu finita la chiesa agostiniana di Spoleto, andò lui a consacrarla.
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