Scrive il Torelli: “un pretioso tesoro [...] è il santo corpo del B. Rigo, o vogliamo dire Enrico, il quale fu religioso dell’Ordine nostro e figlio di detto conven­to, nel quale fiorì in tempo a noi totalmente ignoto e diede ivi, con la sua santa vita e miracoli, alla Chiesa e alla Religione nostra, cosi nell’opere come ne' prodigi soprana­turali, tali segni e tanto evidenti della sua santità che fin da tempo immemorabile ha sempre goduto, e pure tutt’hora gode, il titolo non solo, ma etiandio il pubblico culto a veri Beati dovuto; atteso che riposa il suo corpo in un’arca antichissima di marmo sopra l’altar maggiore; che però si stima che fiorisse e morisse altresì prima della gran­de unione generale del 1256, essendo il convento di Miratolo più antico dell’anno 1127, come in quello dimostrassimo. E se non potiamo hoggidì mostrare alcun docu­mento scritto, così del tempo nel quale egli visse e morì, come delle sue opere sante che fece, ciò è avvenuto o per causa della simplicità di quegl’antichi padri o, come io più certo stimo, ciò è stato cagionato dalle guerre che più volte si sono fatte in que’ Paesi, per cagione delle quali è stato più volte spogliato quel povero convento” (l. torelli, Secoli agostiniani, VI, pp. 151-152).

bibliografia:

m. battistelli, Miratoio: una comunità di confine tra Montefeltro e Massa Trabaria, Rimini 1992.