MIRATOIO. Padre Giuseppe Sabatini da Ravenna, il quale nel 1630 era un ragazzo che forse aveva incominciato i primi studi a Miratoio, racconta di essere stato presente quando, nei rifacimento dell’altare maggiore, venne trovata una piccola urna di marmo ripiena di sante reliquie, sul cui coperchio era scritto: Anno Domini MCXXVII / Eremitae S. Augustini (1). Il ritrovamento è raccontato anche dal Torelli e a quella data si fa risalire il beato Rigo o Enrico da Miratoio (1).

(1) G. SABATINI, Vindiciae Augustinus, Vienna 1650, pp. 108-109: Ante hoc saeculum, haud procul oppidum Miratovi, quod in alpìbus apeninis illustrissima? Carpineorum famìliae dictionìs est [...] uetustissimum eremìlarum caenobium existisse, certo certius est. Nam pueris nobìs, cum E Marianus E R. eiusdem ecclesiae, amm maìorem in ampliorem formam reducere cumret: in ea ìpsa, ara, pixis marmorea inventa est, sanctomm reliquis referta: m cuius operculo, haec totidem litteris incisa vimntur. Anno Domìni, MCXXVII Eremitae Sanctì Augustini. La testimonian­za del Sabatini e riportata dal TORELLI, Secoli agostiniani, cit., I, pp. 577-578.

(2) l. torelli, Secoli agostiniani, VI, pp. 151-152. Cfr. m. battistelli, Miratoio: una comunità di confine tra Montefeltro e Massa Trabaria, Rimini 1992.