Scheda di approfondimento
Del successore di Egidio Romano, Simone da Pistoia, si sa solamente che fu eletto all'unanimità nel capitolo del 1295, celebrato a Siena, e che rinunciò al generalato davanti ai capitolari riuniti a Milano nel 1298. Il fatto si spiega perché i definitori del capitolo del 1290 avevano determinato, che il superiore dell'Ordine e il suo procuratore ottenessero dal Papa che il Generale potesse rinunciare all'ufficio davanti ai capitolari del capitolo seguente (AAug. II,295). E Bonifacio VIII accolse la supplica con la bolla "Sacrae religionis merita" dell'8 aprile 1298; ma potè influire sulla decisione del generale quanto dice di lui Enrico da Friemar: che "era un uomo santo e molto anziano e degno di tutta riverenza". Né Crusenio, né Herrera portano alcuna prova, quando ci assicurano che fr. Simone lasciò l'incarico "per amore al ritiro e alla vita di orazione"; ma non è improbabile che lo abbia fatto sotto l'influenza dell'esempio di Celestino V, che nel 1294 aveva rinunciato alla tiara.