Giura il 4 agosto 1251 ed é presentato come laico del convento di Mantova. Non dice l’età, né il luogo di nascita e né in quale convento abbia preso l’abito. Dice solo di essere entrato nell’Ordine per la fama di santità di fra Giovanni Bono. Non racconta nulla di particolare della vita del Beato, per cui si può supporre che non abbia mai vissuto nell’eremo di Butriolo. In quanto ai miracoli, conferma solo la guarigione di fra Bono Giovanni (o Bongiovanni). Tuttavia non é citato nella deposizione dello stesso miracolato tra coloro che lo accompagnarono a Cesena (Processo n° 46-48). Questo farebbe supporre che fosse di comunità a Bologna insieme con lui nel 1248 e lo abbia visto prima malato e poi tornare guarito. (Processo nn. 49 e 77).

1252: A S. AGNESE DI MANTOVA UNA COMUNITA’ DI 25 FRATI

Tra le carte di P. Lopez (AGA) si trova la trascrizione di una pergamena del gennaio 1252, quindi dell’anno che separa il primo dal secondo Processo. In questo documento Dondedeo de Girolo vende a fra Guizzardo, priore della chiesa e del convento di S. Agnese, un pezzo di terra che si trova tra il muro del convento e il lago, e una sua casa, che insiste sul medesimo terreno, mantenendone però l’uso mentre è in vita. Vengono nominati in questo documento 25 frati, forse tutti quelli che abitano a S. Agnese, ma non fra Bertolino. Forse perché è fuori convento per la questua.

M. Mattei, Il processo di canonizzazione di fra Giovanni Bono (1251-1253/54) fondatore dell’Ordine degli Eremiti, Roma 2002.