Lanfranco da Milano

Lanfranco da Milano

Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino

Scheda di approfondimento

Il primo superiore, che a un Ordine così eterogeneo doveva dare una certa uniformità e un nuovo indirizzo di vita mista, fu per volontà del Papa e del cardinale protettore, Lanfranco da Milano. Non si può con piena certezza affermare, come vogliono i cronisti agostiniani, che appartenesse alla nobile famiglia milanese dei Settala o Septala, né che gli si addicesse il titolo di beato: il primo che gli dà tale appellativo è l'agostiniano milanese Andrea Biglia verso il 1430 e il primo argomento in favore del suo culto è un'immagine aureolata del 1466, vista da Herrera nella chiesa di S. Maria in Cella, vicino a Genova. Ma non mancano notizie certe della sua vita fin dal 1241. Nell'agosto del 1251 egli stesso dichiarò, nel processo di frate Giovanni Bono, che era vissuto per dieci anni con lui nel convento di Cesena; che nel 1249 per essere liberato «da una ripugnante malattia chiamata morfea» si era raccomandato al suo defunto maestro, dicendo davanti al suo sarcofago: «Ti chiedo, padre mio, che se è a maggior gloria di Dio e per il bene dell'anima mia, interceda per me presso il Signore perchè mi liberi da questa malattia. E prima che fossero trascorsi nove giorni nel mio corpo non rimase alcun segno di quella lebbra». Interrogato dai giudici del processo, quando e dove l'avesse avuto, rispose «mentre era a Venezia, a Bologna, a Ferrara, a Milano, e a Mantova», dove probabilmente aveva esercitato l'ufficio di visitatore o di superiore dei giamboniti. Durante lo scisma, in cui costoro vissero dal 1249, fu socio e scrittore del generale Ugo da Mantova, che nel citato processo disse «che il detto Lanfranco da quattro anni era stato con il testimonio, accompagnandolo e scrivendo tutto ciò che era necessario per la sua prelatura». Consta anche che Lanfranco nel 1251 fu superiore degli stessi eremiti nella provincia religiosa della Lombardia e che nel 1253 era priore del convento di Bologna quando, cessato lo scisma, fu nominato superiore generale della sua Congregazione. Nel seguente triennio riuscì a pacificarla e a incrementarla, meritando così per la sua virtù e per le sue doti di governo di essere chiamato nel 1256 a realizzare la stessa opera nell'Ordine agostiniano. Dal capitolo del 1259 fu rieletto priore generale, come consta dal documento con cui autorizzò il suo vicario frate Giovanni da Gubbio a cominciare la fondazione del convento di Parigi (AAug. XII,158). Benché non ci siano prove, fu senza dubbio confermato nell'ufficio dal capitolo del 1262, quindi morì, mentre era ancora superiore dell'Ordine, nel 1264. Durante il restauro dell'antica chiesa agostiniana di S. Marco a Milano, nel 1956, fu scoperto il suo sepolcro e, con l'aiuto di una lapide in cui è scritto il suo nome, furono identificati i suoi resti mortali. Nella stampa lombarda e in alcune riviste dell'Ordine fu data notizia dell'esame anatomico del suo corpo. Secondo tale perizia, Lanfranco era di media statura, di fattezze piccole e aggraziate, fronte ampia e mani fini. Enrico da Friemar, che lo vide a Milano, dice solo che dal Papa fu posto a capo dell'Ordine «per la grande fama del suo nome e per riverenza alla sua persona». Il capitolo del 1265, celebrato a Perugia, gli diede come successore il senese Guido da Staggia, che si deve identificare con quel Guido Salano, di cui parlano i cronisti agostiniani dell'inizio dell'era moderna.

 

Titolo santità
Titolo ecclesiastico
Nome Lanfranco
Nome religioso
Cognome
Patronimico
Toponimo da Milano
Nome proprio
Cognome proprio
Nome religioso proprio
Patronimico proprio
Toponimo proprio
Altri nomi
Qualifica
Tipologia
Sesso Maschio