La congregazione - La fondatrice Maria Teresa Spinelli
E' una Congregazione religiosa fondata da Maria Teresa ‑‑> Spinelli a Frosinone ed eretta canonicamente dal vescovo Francesco Cipriani, con il decreto Ad hanc regendam del 9.9.1827. Invitata ad aprire la scuola pubblica femminile in quella città, la Spinelli fondò una comunità di maestre pie l’8.10.1821 e, successivamente, per assicurare stabilità all'opera, la trasformò in comunità religiosa; il 23.9.1827 il vescovo, nella chiesa‑madre di Frosinone, ammise la fondatrice alla professione, nominandola nello stesso tempo superiora, e procedette alla vestizione delle altre sette compagne.
Il fine specifico, sancito nel decreto, è quello di istruire ed educare le fanciulle nella religione, nei rudimenti letterari e nei lavori donneschi, mediante la scuola, il convitto, l'orfanotrofio e i laboratori. Lo stesso decreto faceva obbligo che l'istituto si «aggregasse» all'Ordine agostiniano per prendere da esso « il nome e i beni spirituali». Siccome poi le idee allora comuni portavano a identificare la vita religiosa femminile con quella claustrale, le nuove suore abbracciarono la clausura vescovile e scelsero come codici fondamentali di spiritualità e di apostolato la --> Regola di s. Agostino e le costituzioni che il card. Corradini (3.6. 1658 ‑8.2.1743) aveva compilate nel 1717 per il monastero della S. Famiglia di Sezze, oggi delle Agostiniane del B. Gesti. Tali costituzioni, ritoccate in pochi punti, furono poi debitamente adattate e approvate dallo stesso vescovo col decreto Cum a nobis del 24.5.1833, e, rivedute una seconda volta dall'agostiniano scalzo p. Raffaele Giustini di S. Margherita, ebbero una nuova sanzione dal vescovo Fortunato Maurizi il 30.7.1858. L'istituto fu formalmente aggregato all'Ordine agostiniano (OSA) il 20.4.1853. Quando poi l'istituto divenne di diritto pontificio, le costituzioni furono confermate dalla S. Sede il 25.7.1902, mentre quelle adattate al CIC furono approvate il 16.6.1936 e aggiornate allo spirito del Vaticano II dal capitolo generale speciale del 1969.
Le religiose erano divise in due classi, coriste e converse, ma furono unificate nel capitolo generale del 1965.
La spiritualità « è basata sui principi agostiniani che aiutano a raggiungere il fine della Congregazione » (Cost. 1969, 17) e si rifà al carisma avuto dalla fondatrice e da lei trasmesso all'istituto con le parole: « Vi raccomando l'unione e la carità fraterna. Vi lascio per mio testamento la carità. Questa casa è nata e cresciuta con la carità; cessando questa, cesserà la casa » (S. Frattali, Consacrazione all'amore. Madre Maria Teresa Spinelli .... Roma 1973, p. 130). La cronaca ms. del 1877 sottolinea « che la carità tanto raccomandata dalla fondatrice per misericordia di Dio non è venuta meno nelle sue figlie ». Le nuove costituzioni, in un capitolo suddiviso in sette paragrafi, ne evidenziano l'aspetto evangelico ed ecclesiale, la comunione degli animi, la sua importanza per lo sviluppo della personalità e libertà, come anche la sua esigenza di vita eucaristica, di spirito di sacrificio e di preghiera per l'efficacia dell'apostolato e perché « le nostre comunità siano testimonianza dell'unione consustanziale delle Persone divine » (Cost. 1969, 24).
La storia dell'istituto si articola in tre periodi. Dalla fondazione al 1868, l'istituto è costituito dal solo monastero di Frosinone, educa da solo tutte le fanciulle di quel capoluogo e le religiose « recavano tanto spirituale e materiale vantaggio non solo alla città di Frosinone, ma lo promuovevano in tutta la provincia » (Card. Pref. della S. C. Studi, Lett. 8.12.1828); la sua rinomanza è tale che, nel 1835, vengono richiesti i suoi ordinamenti per la scuola delle « monachelle » di Ferentino (Frosinone), mentre candidate all'insegnamento di altri paesi vengono inviate alla Spinelli per l'esame di idoneità (Cipriani, lett. 2.11.1841).
Il secondo periodo va dalla fine del 1868 all'inizio di questo secolo. In quest'arco di tempo, si aprono case e scuole a Ripi (Frosinone) (30.11.1868), Guarcino (Frosinone) (23.1.1869), Nemi (Roma) (stessa epoca), Falvaterra (Frosinone) (28.10.1869) e in altri centri, che poi vengono lasciati per divergenze con le amministrazioni locali; i vescovi di Albano e di Veroli, card. Di Pietro e Manneschi, con rispettivi decreti del 31.8.1870 e 8.9.1870, uniscono alle Agostiniane Serve di Gesù e di Maria le Maestre Pie di Genzano (6 religiose), che erano terziarie francescane col nome di Oblate della Madonna della Neve, fondate inizialmente a modo di conservatorio il 4.2.1731; il 30.10.1877, per interessamento del vicario e del vicegerente di Roma, Pio IX dona alle Agostiniane una casa in piazza Mastai e affida loro l'educazione delle ragazze che lavoravano nel vicino monopolio dei tabacchi; finalmente, il 6.8.1894, con l'apertura di una casa a Malta, incominciano a espandersi anche all'estero. Con lo sviluppo però si accompagnano due prove dolorose: l'incameramento dei beni mobili e immobili della casa‑madre il 10.7.1875 e la perdita, verso la fine del secolo, di tutti i risparmi delle religiose.
Il terzo periodo incomincia il 25.7.1902, quando l'istituto diviene di diritto pontificio. Nel primo trentennio, si risentono fortemente le conseguenze dei due disastri sopra accennati, aggravati dall'inesperienza delle amministrazioni interne e dalla speculazione degli esterni. Ripreso il cammino, oltre all'apertura di nuove case, il 20.10.1947 si uniscono alle Agostiniane Serve di Gesù e di Maria le ‑‑> Agostiniane di S. Rita della Sicilia, fondate a scopo educativo a Monreale nel 1910, con 25 professe e 4 residenze, e il 4.8.1964 fanno altrettanto le Agostiniane (in numero di 16) del duecentesco monastero di S. Caterina in Voghera (Pavia), che, fin dall'epoca napoleonica, si erano trasformate in religiose insegnanti e avevano aperto scuola primaria e secondaria. Negli ultimi anni, hanno aperto case negli USA, in Australia e in Inghilterra. Il capitolo generale ordinario del 29.7.20.8.1971, dopo quello speciale del '69, ha reso operativo il rinnovato aggiornamento con l'elaborazione e approvazione del primo piano sessennale di lavoro spirituale e apostolico.
Tra le Serve di Gesù e Maria si distinsero: Filomena Cortiglione (1811‑23.11.1868), prima successora della fondatrice nel superiorato, che raggiunse alti gradi di orazione e delle cui purificazioni mistiche, esperimentate prima di entrare nell'istituto, il confessore ha lasciato tre fascicoli di memorie; Caterina Cortiglione (21.9.1781‑7.1.1853), madre della precedente, che, a quanto si legge nella vita ms. composta da un prete romano, dette tali esempi di fede ed eroismo da fare spontaneamente pensare alla sua contemporanea b. Anna M. .Taigi; Serafina Frattali (t 23.1.1900), terza superiora dell'istituto, a cui sono legati la storia, l'incremento e le vicende del secondo periodo; Luisa Cioce (8.5. 1813 ‑ 20.3.1882), la prima orfanella assunta dalla fondatrice, che menò « vita intemerata e santa » (can. Chiappini); Ignazia Spinelli (:21.6.1873), nipote della fondatrice, « angelica figlia... purissima anima » (card. Lasagni); Salome Viti (10.12.1839‑25.3. 1920), sorella ed emula della benedettina b. Fortunata Viti; le sorelle Candida (1.4.1849‑25.10.1938) e Sofia (21.1.1854‑3.1.1950) Paniccia, che, insieme con la madre Angela (6.7.1819‑16.9.1902), costituiscono una costellazione luminosa di santità (S. Meo, Brevi memorie di Angela M. Paniccia, Napoli 1917; Bernardo Giagnori (1913‑22.11.1943), di cui il confessore e i medici curanti auguravano vedere stampata la vita. Alcune di queste, oltre a distinguersi per santità di vita, meritarono, insieme ad altre consorelle, la medaglia d'oro per meriti scolastici e pedagogici.
Casa generalizia: via Nomentana, 514 ‑ 00141 - Roma.
Oltre a quanto indicato alla voce della fondatrice Maria Teresa --> Spinelli: Moroni XXVII, p. 260, 317‑18; nell'archivio generalizio Seme G. e M., i seguenti ms.: Piccolo cenno del come ebbe principio il ven. Monastero delle Serve di G. e M. dall'a. 1821 al 1825, a cui segue lo Stato individuale della relig. comunità al 30.6.1855, anon. [Raffaele Giustini]; Cenni intorno alla fond. delle Serve di G. e M. Agostiniane in Frosinone (1877); Cenni Istorici sulla fond. del Monastero e come abbia progredito l'istituto fino ad oggi (1880); ulteriore documentazione nell'archivio generale OSA (Roma). Cf anche: StatOrdCongr, p. 80‑1, no 572; Sereno incontro, bimestrale dell'istituto dal 1967; AnnPont 1973, p. 1183.
I. BARBAGALLO, Articolo tratto dal Dizionario degli
Istituti di Perfezione, Edizioni Paoline, Vol. I, Roma, Col. 249
La fondatrice: MARIA TERESA SPINELLI
Teresa Spinelli, in religione Maria Teresa di s. Pietro, fondatrice della prima scuola pubblica femminile in Frosinone e delle ‑‑> Agostiniane Serve di Gesù e Maria.
1. Vita. ‑ N. a Roma il 1°.10.1789, studiò prima con una maestra regionaria e, dai 7 agli 11 anni, con le ‑‑> Maestre Pie Venerini di S. Tommaso in Parione, perfezionandosi poi nel ricamo presso un laboratorio gestito da una pia zitella. Il 5.10.1805 per ragioni finanziarie fu dai genitori sposata all'impiegato camerale, in qualità di sensale a Ripa Grande, Luigi Ravieli, giovane imbevuto di idee rivoluzionarie. Dopo tre mesi e 17 giorni di matrimonio, il vicegerente mons. Benedetto Fenaja, poi cardinale, dietro ricorso della madre, la tolse dalle mani del marito, il quale l'abbandonò definitivamente e non dette più notizie di sé.
Fu istitutrice per oltre sei anni presso la famiglia Pietro e Caterina Stampa in Ferentino (Frosinone), dove si dedicò anche alle opere di carità e di apostolato. Rientrata in famiglia, assistette la mamma (i 16.3. 1820), che negli ultimi tre anni fu paralitica. È di questo tempo il desiderio vivissimo di emettere i Voti del più perfetto e di vittima per i peccatori. II 1°.11.1820 ricevette una illuminazione interiore, nella quale si senti chiamata a consacrarsi all'insegnamento catechistico. Dopo debita prova, il direttore spirituale e altri eminenti sacerdoti l'indirizzarono a Frosinone. Qui, insieme con altre maestre da lei arruolate, apri la prima scuola pubblica elementare per le fanciulle. A fianco a questa sorsero presto un convitto, l'orfanotrofio, la scuola di lavoro, l'opera delle prime comunioni, degli esercizi spirituali e il catechismo per tutti. Per assicurare la stabilità delle fondazioni chiese e ottenne l'ex convento e chiesa di S. Agostino (7.9.1826) e istituì una nuova famiglia religiosa, che il vesc. mons. Francesco Cipriani eresse canonicamente con la bolla Ad regendam del 9.9.1827, con l'obbligo che si affiliasse all'Ordine degli ‑‑> Agostiniani (OSA), chiamandola delle «Serve di Gesù e Maria».
La S. morì a Frosinone il 22.1.1850.
2. Opere. ‑ La scuola, ripetutamente sollecitata dalla Congregazione del Buon Governo, fu deliberata dall'Amministrazione comunale, che, nelle sedute del 10 e 13.12.1821, approvò il «Piano di educazione», fissò l'onorario per le insegnanti in scudi 12 mensili e provvide al locale. I programmi erano quelli delle Maestre pie e in più la lingua materna, la storia e la geografia: vi erano tre deputati laici che, nel 1825, divennero quattro, due laici e due ecclesiastici, per le rispettive competenze: «Per direttrice dell'istituto la Comune ha riconosciuto e riconosce la sig.ra T. S., donna di conosciuta abilità, onestà e zelo. Alla medesima è affidato tutto l'andamento dell'istituto» (Prosp. 1,3). Le fanciulle, dopo pochi giorni, superarono le 100 unità e, quando si ebbe il locale più ampio, arrivarono a 200 e in seguito a 300. La Segreteria di Stato approvò il «Piano» il 4.6.1822. Questa scuola fu l'unica per le fanciulle fino quasi alla fine del secolo.
Convitto. Fu deliberato dall'Amministrazione comunale nelle stesse sedute in cui fu votato il «Piano di educazione» per le scuole pubbliche; fu redatto un «Prospetto» particolare che ebbe l'approvazione della Segreteria di Stato con lettere del 16.10.1822. In esso le educande «o ricevevano il solo vitto del pranzo tornando la sera a casa o vi erano permanenti e pagavano la dozzina di scudi 3 al mese». Vi si formarono le ragazze delle principali famiglie della città. Vi si studiava anche la musica.
Orfanotrofio. «Come per principio stabile e a vantaggio della Comune», nel 1823 si apri l'orfanotrofio. Anche dopo la soppressione del monastero (5.7.1875), le religiose non vollero rinunziare alle orfanelle.
Laboratori. Vi si insegnava il ricamo, il griccio e la confezione dei fiori artificiali.
Opere religiose. Quando la S. ebbe ceduta la chiesa di S. Agostino (6.12.1826), dovette addossarsi l'amministrazione delle fondazioni annesse e ne ottenne altre. Fin dal 1822 faceva tenere due corsi di esercizi per le bambine di prima Comunione, un terzo per le altre ragazze; teneva due lezioni settimanali di catechismo per le donne adulte e accoglieva quelle che volevano ritirarsi a fare gli esercizi spirituali in monastero.
3. Spiritualità. ‑ La spiritualità della S. meriterebbe uno studio ampio. Purtroppo la quasi totalità dei documenti spirituali furono distrutti dal suo ultimo direttore spirituale, troppo ligio alla promessa fatta alla sua penitente. Ci restano 117 lettere da lei scritte al precedente direttore nel 1844 e quelle indirizzate ai familiari o ad altre persone. Cresciuta all'epoca in cui gli eccessi della rivoluzione francese venivano seguiti a Roma con frequenti funzioni di propiziazione, concepì presto e accrebbe sempre nel suo cuore, da una parte, lo spirito di espiazione, dall'altra, il bisogno di amare più intensamente il Signore; avvertì l'istanza di emettere i voti di abbandono in Dio, di vittima e del più perfetto; per alcuni anni li praticò come semplice proposito, nel 1822 li pronunciò per tre anni e, nel 1839, per tutta la vita. In questa prospettiva la sua spiritualità si nutriva di penitenze tali che «è difficile imbattersi, in tutta la storia della Chiesa, in anime che abbiano maggiormente macerato il proprio corpo» (Falcioni; Frammenti di vita, p. 40: cf bibl.).
Il 19.6.1982 è stato concesso il nihil obstat per introdurre la causa di beatificazione.
Fonti manoscritte: 1) Archivio generalizio dell'istituto: S. Frattali (segretaria della S.), Cerini biografici di sr. M.T.S. (ed. I. Barbagallo, Consacrazione all'aniore, Roma 1973); A. Marchetti (confessore), Opera Dei revelare honorificum est (cronaca ms. dal 1821 al 1841); T. Spinelli, Lettere (117) a don Vincenzo Sarra, direttore; Lettere (87) ai e dai familiari; Documenti e Lettere vescovili; Carteggio di amministrazione. 2) Archivio vescovile di Veroli, Atti spirituali (a. 1822‑50: con diversi documenti e carteggi). 3) Archivio Vaticano, Segreteria di Stato, Interni, a. 1822 Rub. 45 e 85 (fascicoli concernenti la scuola).
Stampati: 1827‑1927. Appunti biografici della serva di Dio sr. M.T.S.; 1850‑1950. Numero unico; D. Falcioni, Frammenti di vita, Città del Vaticano 1965 (cenni biografici e brani di lettere); S. Frattali, Consacrazione all'amore. Madre M.TS., fondatrice delle Agostiniane Serve di Gesti e Maria, a cura di I. Barbagallo, Roma 1973; 1. Barbagallo, II dotto totale di sé: sr. M.T.S., fondatrice in Frosinone della prirna scuola comunale e delle Agostiniane Serve di Gesù e Maria, Frosinone 1977; F. Bea, Un autore straordinario. Vita della Serva di Dio M.T.S., Roma 1980; G. Velocci, s. v., in BSS. Prima appendice (Roma 1987) 1308‑10.
I. BARBAGALLO, Articolo tratto dal Dizionario degli Istituti di Perfezione, Edizioni Paoline, Vol. VIII, Roma, Col. 2018
Decretum Aggregationis 12.I.1831 - Renovatum 20.IV.1853