La congregazione - Il fondatore Don Paolo Beccaria
E' una Congregazione di diritto diocesano, nel cantone svizzero dei Grigioni (antica Rezia), che risale senza interruzioni a una casa di Orsoline, fondata tra il 1629 e il 1638 per iniziativa del parroco Paolo ‑‑> Beccaria e trasformatasi, in seguito, in monastero di clausura dedicato alla Vergine. La fondazione si inquadra nella pastorale controriformistica del momento, anche se le suore non si preclusero in realtà un contatto con la comunità protestante locale. L'avvio dell'esperienza religiosa venne garantito, sin dal principio, dal vescovo di Como (alla cui giurisdizione apparteneva il territorio di Poschiavo) con le due lettere del 18 e 21.11.1629. Come norma di vita la casa ebbe le «Regole della congregazione delle vergini di s. Orsola », già approvate nel 1598 dal vescovo Filippo
Archinti (1595‑1621) per le Orsoline di s. Leonardo di Como e stampate nel 1622. Le sedici vergini della casa di Poschiavo vennero confermate nel loro proposito (« stabilite ») dal vescovo Lazzaro Carafino, in visita alla valle, il 19.9.1638 con un rito pubblico nella chiesa parrocchiale. La costruzione della nuova casa venne compiuta nel 1656. Dopo la morte del Beccaria (1665), le Orsoline si orientarono gradualmente in senso monastico, finché il 6.7.1684, con l'autorizzazione del vescovo Carlo Ciceri, emisero i voti canonici secondo la ‑-> Regola di s. Agostino e le nuove costituzioni (note nell'ed. del 1710), che prevedevano esplicitamente la clausura, pur mantenendo l'originario intento educativo (« con l'instruttione & educatione delle figlie di questi & altri luoghi circonvicini, con tener a dozina, far la scuola e dottrina christiana, come meglio parerà a' superiori, senz'impegno però d'alcuna obligatione »). In tale occasione il monastero prese la sua dedicazione mariana e venne posto « sotto il titolo della presentatione della santissima vergine Maria », per cui « ogni monacha nella professione doverà pigliare e portare in primo luogo il suo santissimo nome » (sempre nelle costituzioni, si allude alle monache come « serve dell'Immacolata Vergine »).
Malgrado varie limitazioni, il monastero di Poschiavo sopravvisse ai piani di secolarizzazione attuati dal governo svizzero dopo la guerra del Sonderbund (1847) e la riorganizzazione della Confederazione elvetica (1848 ), cercando però di adeguarsi, con il consenso dei vescovi di Como prima e di Coira poi (dal 1871), allo stile di vita delle nuove congregazioni femminili (già nel 1855 la comunità era disposta ad accettare delle costituzioni sul tipo di quelle delle Canossiane), con l'abbandono dei voti solenni e della clausura. Tale processo graduale si è concluso, in seguito alla promulgazione del CIC, nel 1926. Da quell'anno il monastero di Poschiavo è divenuto una congregazione femminile di diritto diocesano con nuove costituzioni, approvate dai vescovi di Coira, Giorgio Schmid di Gruneck (15.11.1926) e Cristiano Caminada (24.2.1953). La congregazione si estese rapidamente, specie durante il governo di sr. Agnese Fasani, in varie località della diocesi di Coira e della Svizzera italiana, intraprendendo anche delle opere assistenziali (come l'ospedale di Poschiavo). Nel 1972 è stato inaugurato il nuovo centro della congregazione in luogo dell'antico monastero. L'aggiornamento conciliare è in atto. Il capitolo generale speciale è stato celebrato in tre sessioni nel 1971‑2. Precedentemente (15.8.1965) l'istituto era stato aggregato all'Ordine agostiniano (OSA).
Casa generalizia: Monastero di santa Maria 7742 Poschiavo (Svizzera).
Testi della tradizione interna: Constitutioni sotto le regole di s. Agostino, per il monastero della presentatione della santissima Vergine Maria, Madre di Dio, in Poschiavo nella Retia, Milano 1710; Rito della vestizione e professione religiosa, ad uso del venerando monastero di Poschiavo .... Poschiavo 1914; Costituzioni del monastero della presentazione di Maria ss. in Poschiavo, Milano 1926; Direttorio spirituale per l'esatta osservanza delle costituzioni del monastero di Poschiavo, ivi 1926; Costituzioni del monastero della presentazione di Maria ss. in Poschiavo, [s.l.] 1953.
Memorie e studi: D. Marchioli, La viola del pensiero, ossia la Valle di Poschiavo: racconto storico descrittivo, Samaden 1869, p.36‑48 (contesto storico della fondazione); II monastero di Poschiavo 1629‑1929, Poschiavo 1929; B. Raselli, li convento di Poschiavo e la storia delle sue scuole, in Gedenkschrift zum 25 jdhrigen Bestehen des katholischen Schulvereins Graubiinden 1919‑1944..., Coira 1945, p.123‑38; D.‑M. Montagna, Seicento devoto minore, in Moniales Ordinis Servorum 8 (1970) 10‑8; R.‑B. Comolli, Origine e sviluppi del monastero di Poschiavo, Bellinzona 1971.
D.M. MONTAGNA, Articolo tratto dal Dizionario degli Istituti di Perfezione, Edizioni Paoline, Vol. I, Roma, Col. 199
Don Paolo Beccaria è un prete valtellinese, fondatore delle Orsoline, poi --> Agostiniane di Poschiavo (Svizzera), n. a Sondrio nel 1587, m. a Poschiavo il 15.5.1665. Crebbe nel fervente clima spirituale dell'arcipretura di Sondrio, animato, dal 1590, dalla personalità di Niccolò Rusca (1560‑1618), che forse lo indirizzò al presbiterato. Compì gli studi nel Collegio elvetico di Milano, aperto ai Valtellinesi sin dal 1579, e conseguì la laurea in teologia. Ricevette l'ordinazione presbiterale probabilmente nel 1612, iniziando il suo ministero, a quanto sembra, quale coadiutore a Castione Andevenno (Sondrio), come risulta nel 1614 durante la visita del vescovo di Como Filippo Archinti (1595‑1621). Nel giugno del 1616 succedette al condiscepolo ed amico Gian Antonio Paravicini nell'incarico di parroco a Poschiavo, che tenne per mezzo secolo sino alla morte, spendendovi tutte le sue energie. Si distinse per la probità della vita e per lo zelo dell'ortodossia (« acerrimus orthodoxae religionis defensor », lo definì il vescovo di Como, Lazzaro Carafino). Nel 1629 raccolse le prime giovani, che avrebbero iniziato la casa delle Orsoline a Poschiavo, a beneficio dell'educazione cristiana della zona. In ottimi rapporti con i membri della Compagnia di Gesù, donò loro parte dei suoi benefici in Valtellina per il collegio di Ponte (Sondrio). Dettò il suo testamento il 10.5.1665, con un forte lascito alle Orsoline; morì il 15 e il 17 venne sepolto nella chiesa parrocchiale.
Non esiste una biografia autonoma; brevi cenni e documenti nelle pubblicazioni su Poschiavo e sul monastero femminile.
Per l'ambiente: cf G.A. Paravicini, La pieve di Sondrio, Sondrio 1969 (ms. dell'arciprete successore del Rusca e condiscepolo del B.); R. Orazi Ausenda, Rusca Niccolò, in EC 10 (1953) 1451‑Z (con bibl.).
D.M. MONTAGNA, Articolo tratto dal Dizionario degli Istituti di Perfezione, Edizioni Paoline, Vol. I, Roma, Col. 1160
Decretum Aggregationis 15.VIII.1965