La tavola braidense appartiene alla fase avanzata dell’attività dell’artista, evidenziata da certi aspetti arcaizzanti e quasi involuti dell’esecuzione, dall’accentuata rigidità che legittimano la supposizione dell’intervento di collaboratori. Nella chiesa di San Domenico a Ravenna erano conservate due pale d’altare di Niccolò Rondinelli. Una, ricordata anche dal Vasari, raffigurante Madonna con Bambino, quattro Santi e due angeli musicanti, ora alla Galleria dell’Accademia di Ravenna, considerata sempre opera indubbia dell’artista, ed una ricordata nel 1664 da G. Fabri, come opera di Baldassarre Carrari e del figlio Matteo, sull’altare di San Pietro.
La Pala fu giustamente attribuita al Rondinelli da Crowe e Cavalcaselle (1871), seguiti concordemente dalla critica fino ai nostri giorni. Già nel 1783, la predella, separata dalla pala, si trovava nella sacrestia della chiesa. Attualmente la predella è divisa fra il Musée du Petit Palais di Avignone (San Bartolomeo abbatte gli idoli e Il Miracolo della lampada) ed il Museum of Fine Arts di Philadelphia (Miracolo della Lampada e Flagellazione di San Bartolomeo).
fonte: pinacotecabrera.org