Il grande dipinto appartiene al genere della “Sacra Conversazione”, messo a punto a Venezia attorno agli anni novanta del Quattrocento da Giovanni Bellini e costituito da grandi tavole o tele centinate che erano destinate alla decorazione degli altari; nella loro formulzione standard, queste opere riunivano, sotto strutture architettoniche che rievocavano le cappelle ove erano esposte, gruppi di santi in adorazione attorno al trono della Vergine. La tela di Montagna proviene dalla cappella di Santa Monica in San Michele a Vicenza, di proprietà della famiglia Squarzi, da dove giunse a Brera in seguito alle soppressioni napoleoniche. La sapienza prospettica della composizione e la solida volumetria dei panneggi dal tipico “ritagliato”, invitano a ipotizzare una conoscenza diretta di Bramante e degli scultori attivi alla Certosa di Pavia, resa possibile da un viaggio dell’artista in Lombardia.
fonte: pinacotecabrera.org