San Paolo e Sant'Agostino

Vittore Crivelli

San Paolo e Sant'Agostino

Polittico di Vittore Crivelli


Scheda di approfondimento

Il polittico di Vittore Crivelli fu commissionato dal Priore degli Agostiniani e realizzato per la chiesa di S. Agostino negli anni ottanta del Quattrocento; fino al 1900 fu attribuito al fratello Carlo e soltanto in seguito fu Rushforth a rivendicarne la paternità a Vittore. Esso è composto da 25 figure, 12 grandi e 13 piccole (nella predella) e realizzato con tecnica a tempera su tavole di olmo con gusto tardo-gotico e citazioni bizantine, sintomo dell’influsso subito dai Crivelli nel loro soggiorno a Zara, in Dalmazia; è di grandi dimensioni: m. 2,37 di altezza e m. 2,50 di larghezza. Il concetto guida dell’opera si espleta attraverso i molteplici tessuti simbolici: il peccato originale (la mela e la pera poste all’altezza della testa della Madonna) esige la Redenzione dell’umanità; Maria, strumento privo del peccato originale perché concepita Immacolata, dà alla luce il Redentore (Divino Bambino seduto sulle ginocchia nell’atto di impartire la trina benedizione) che salva l’umanità con la sua passione, morte e risurrezione (pannello centrale in alto sul tabernacolo). Il Cristo versa ancora dal costato del sangue, raccolto in basso a sinistra in un calice; alle sue spalle il cencio di porpora, simbolo di passione e cinto sulla vita il sudario del sepolcro, indice di risurrezione. Ai lati del pannello due angeli che annunziano all’umanità redenta l’avvenuta sconfitta della morte ad opera del Risorto. Nel registro inferiore, da sinistra verso destra, sono rappresentati i seguenti santi: S. Giovanni Battista, abbigliato in qualità di abitante del deserto e riconosciuto come Precursore dell’Unto (cartiglio che pende dalla croce astile con su scritto “Ecce Agnus Dei”; S. Pietro con le vesti di primo Pontefice e la tiara sul capo (cappello dei Pontefici oggi non più utilizzato); S. Paolo, Apostolo delle Genti e primo evangelizzatore (libro delle Scritture in mano), con la spada, segno tangibile del martirio subito per decapitazione; S. Agostino, Padre della Chiesa (col tempio in mano) e abbigliato come vescovo di Ippona (munito di mitria, pastorale e piviale) nonché come fondatore dell’Ordine Agostiniano (saio e bavero scuro). Nel registro superiore, da sinistra verso destra, sono invece effigiati, nell’ordine: S. Sebastiano, legato alla colonna e trafitto dalle frecce, martirizzato durante le persecuzioni dell’Imperatore Diocleziano; S. Girolamo, abbigliato con abiti cardinalizi, sebbene non fu mai cardinale ma semplice segretario di Papa Damaso (IV secolo), Dottore della Chiesa anch’egli (col tempio in mano come S. Agostino) e redattore della Vulgata (I edizione della Bibbia in latino, tradotta dal greco); S. Nicola da Tolentino, appartenente all’ordine degli Eremitani di S. Agostino, veste l’abito nero proprio dell’ordine, ha in una mano il libro della Regola e nell’altra il sole, simbolo legato ad una leggenda della vita del santo; S. Caterina d’Alessandria (II-III secolo) regge la palma, simbolo del martirio, e con l’altra mano la ruota dentata con la quale fu martirizzata. Nella predella, oggi mutila di quattro formelle, il Cristo Risorto, col vessillo crocifero, tra i Dodici Apostoli; le quattro formelle mancanti non furono mai ritrovate dopo il furto dell’intera opera avvenuto il 12 febbraio del 1972: il 12 marzo dello stesso anno, infatti, le restanti tavole furono fortunatamente ritrovate in una chiesa abbandonata, nei pressi del cimitero di Cupra Marittima, e grazie ad un attento restauro il polittico fu ricomposto.

 

Titolo San Paolo e Sant'Agostino
Sottotitolo Polittico di Vittore Crivelli
Artista Vittore Crivelli
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