Introduzione
Curiosa la vicenda di questo complesso, che mette insieme un grandioso trittico con la Madonna col Bambino e santi e una predella raffigurante la Crocifissione e una serie di Storie di santa Caterina d’Alessandria. Si tratta di due opere giovanili di Matteo di Giovanni, databili sul finire degli anni cinquanta del Quattrocento, ma destinate a due differenti altari, innalzati nella chiesa di Sant’Agostino dal mercante senese Giacomo Scotti. Costui non volle mancare di avere nel registro principale il santo per eccellenza del Quattrocento senese: Bernardino, abbigliato del saio francescano e riconoscibile per il tipico attributo del monogramma con il nome di Gesù.