Introduzione
La Chiesa e l’Ordine di Sant’Agostino hanno in Pavia un punto di riferimento obbligato. La basilica di San Pietro in Ciel d’Oro conserva infatti le spoglie mortali di sant’Agostino, padre della Chiesa e ispiratore carismatico di quanti seguiamo la sua regola di vita. La sua Arca marmorea, imponente monumento sacro che sovrasta la preziosa urna e spicca nella magnifica architettura di questa basilica, richiama la figura stessa di Agostino, la sua vicenda terrena e il suo glorioso spirito, vivente nei secoli. Queste pagine ne descrivono in dettaglio statue e bassorilievi, ripercorrendo il ritmo della narrazione e snodando la sua fitta trama simbolica, ma consentendo allo stesso tempo di accostarci alla figura e al cammino spirituale di Agostino. L’alto valore catechetico e storico dell’Arca risiede proprio in quel suo narrare, attraverso la plasticità dei rilievi, i momenti più significativi della vita del santo – a noi nota dai suoi stessi scritti – seguendo poi il destino delle sue spoglie fino alla loro traslazione da Cagliari a Pavia, allora capitale del regno Longobardo, voluta dal piissimo re Liutprando. Il legame tra Agostino e la città risale dunque a molto tempo prima della costruzione del monumento.Questo continuo tornare ad Agostino, sempre vivo e attuale, ci permette, oggi come ieri, di dissetarci alla sorgente del suo pensiero. Ed è sempre gioioso il ricordo di questo straordinario nordafricano, cittadino romano, che vive come grande presenza nella cultura occidentale e nella teologia cattolica. Auguriamo a ogni lettore che la conoscenza dell’Arca che custodisce le spoglie di Agostino faccia nascere il desiderio di accostarsi all’uomo rappresentato nelle sculture e nei rilievi. Sono certo che resterà affascinato non solo dal pregio artistico del monumento, ma più ancora dalla grandezza umana e spirituale del santo celebrato.
Padre MIGUEL ANGEL ORCASITAS, OSA
L'Arca di Sant'Agostino, situata al centro del presbiterio, risale al XIV secolo, è in stile gotico ed è costruita in marmo di Carrara. L'opera venne commissionata dal Priore degli Agostiniani, poi vescovo di Lodi, mons. Bonifacio Bottigella, presenta 95 statue ed è alta circa 4 metri oltre il basamento.
L'Arca è scolpita nei quattro lati e llustra gli episodi della vita di Sant'Agostino, oltre a virtù teologali, cardinali e monastiche, e agli apostoli.
Nel lato frontale sono raffigurati, in basso da sinistra verso destra, la virtù della fede, gli apostoli Pietro e Giovanni, la virtù della speranza, gli apostoli Giacomo di Zebedeo e Andrea, la carità, Tommaso e Bartolomeo, la religione; sul petto di ogni apostolo si può notare una fascia con il suo nome.
Al centro sono rappresentati Sant'Agostino nel momento della morte e il Cristo salvatore che dalla volta si protende ad accogliere il Santo nella Città celeste.
Nella fascia superiore è scolpita, in tre pannelli, la Conversione del Santo.
Nella parte alta sono raffigurate le gerarchie angeliche e, all'interno dei triangoli, alcuni miracoli ottenuti grazie l'intercessione di Agostino.
Nel lato posteriore sono raffigurati gli apostoli a due a due e le virtù cardinali: prudenza, giustizia, temperanza e fortezza. Al centro è visibile la data MCCCLXII (1362). Nella fascia superiore sono scolpiti il funerale di Santa Monica, madre di Sant'Agostino, e scene della vita del Santo. Nella parte alta Sant'Agostino discute con tre celebri autori di eresie, Ario, Donato e Pelagio, scolpiti con i piedi di pollo.
Nel lato di sinistra sono scolpite le virtù dell'obbedienza e della castità, poi si riconoscono i Santi Stefano, Paolo l'Eremita e Lorenzo. Al centro San Simpliciano e Sant'Ambrogio assistono alla morte di Agostino. In alto Agostino impartisce una lezione di retorica.
Nel lato di destra, in basso, si riconoscono le virtù della mansuetudine e della povertà, Marco, Paolo e Luca. Al centro San Girolamo e San Greogorio Magno assistono alla morte di Agostino. In alto sono raffigurati: il re Liutprando e il vescovo Pietro sulla nave che trasporta il corpo del Santo, il corteo che entra nella turrita Pavia ed infine l'arrivo a San Pietro in Ciel d'Oro. Nei due triangoli è raffigurato il miracolo Cava Manara (Agostino guarisce un gruppo di storpi e malati).