La presenza di una Comunità Monastica in Forlimpopoli, verosimilmente agostiniana, ha origini molto antiche: già nel 1200 le religiose erano conosciute col nome di «Monache di S. Giovanni in strada». Nel 1360 Forlimpopoli è rasa al suolo dall’Albornoz e la comunità è costretta a ritirarsi nel «Convento di San Giovanni Battista dei maceri» nella vicina Forlì, dove vi rimane fino al 1465. Nel 1508 la «Confraternita del Ss. Sacramento» ricostruisce per uso proprio in Forlimpopoli la Chiesa e probabilmente anche parte del Convento per poi ridonare l’intera struttura alla Comunità nel 1518. Non sappiamo dove risieda la comunità dal 1465 al 1518, ma è plausibile ipotizzare una sua permanenza a Forlì. Numerose sono infatti i riferimenti negli Archivi di Stato e negli Atti dei Notai di Forlì alle Monache del Monastero di San Giovanni Battista «olim Forlimpopoli ora di Forlì», o i riferimenti, negli stessi, alle pergamene delle Monache di San Giovanni Battista di Forlì dette «della Torre» e verso la seconda metà del XV sec. vengono anche chiamate «Suore del Monastero di San Giovanni Battista di Forlimpopoli, dell’Ordine di S. Marco di Mantova». E’ solo nel 1525 che le Monache ottengono il riconoscimento dell’appartenenza all’Ordine sotto la Regola di Sant’Agostino. Il 24 gennaio 1798 il Monastero viene soppresso in parte, ma solo il 19 agosto 1805 alla comunità viene imposto il trasferimento a Roncofreddo. In base all’art. 20 della legge del 7 luglio 1866 n° 3066 «Soppressione degli Ordini Religiosi nel regno d’Italia» fu confiscato anche il nostro Convento insieme a tutti i beni e i valori ivi esistenti. Alle religiose venne concessa una tenue pensione con l’obbligo di lasciare il Convento non appena fosse deceduta l’ultima religiosa pensionata (cosa che avvenne il 15 giugno del 1909, data del transito dell’allora Madre Vicaria Sr Francesca Bregoli). Subito dopo i funerali i Consiglieri Comunali fecero irruzione nel Convento, ispezionarono tutti i locali inventariando ogni cosa: mobili, quadri, oggetti di valore minacciando pene severe per eventuali sottrazioni e ordinarono di liberare il convento entro 15 giorni. In attesa della nuova sistemazione, assegnarono alle religiose un limite di locali circoscritto a quelli più indispensabili e il resto del Monastero venne adibito a scuola comunale. Vista la gravità e la precarietà della situazione in cui la Comunità era venuta a trovarsi, l’allora Superiora Madre Celeste Bernardi incaricò il fattore della comunità, il sig. Cristoforo Fabbri, affinché trovasse un luogo in cui la Comunità potesse rifugiarsi. Il fattore chiese aiuto al sig. Righini, Sindaco della città, che per timore di una reazione popolare (dato che le Monache erano molto ben volute) concesse una proroga, secondo la quale la Comunità avrebbe dovuto lasciare i locali solo dopo aver trovato un'altra sede in cui vivere. Tramite il Sig. Cristoforo Fabbri e il Sig. Giuseppe Mammìni, padre della Madre Clementina che fece una finta compra a suo nome, le Monache poterono avere l’attuale stabile. I Consiglieri Comunali continuarono a fare visite insistenti e minacciose alla Comunità e il 24 dicembre 1909 alle h. 15.00 entrarono di prepotenza nel Monastero e misero i sigilli alla Chiesa. Tutto quello che fu trovato dentro il Monastero fu venduto all’asta pubblica a basso prezzo con l’esplicita proibizione di non vendere alle Monache Agostiniane. Il 12 ottobre 1910 alle h. 3.00 di notte l’allora Parroco di S. Rufillo celebrò la S. Messa in coro, comunicò tutte le Monache poi in devota e mesta processione le Monache lasciarono le mura del loro monastero per entrare nella loro nuova casa restaurata e modificata per quanto possibile. Il giorno seguente Sua Ecc.za Mons. Federico Polloni celebrò la S. Messa nella cappella interna e incontrò le religiose. Da subito le religiose cercarono di raccogliere la somma necessaria per iniziare i lavori di costruzione della Chiesa. Prolungarono il lavoro anche nelle ore notturne e destinarono gli ambienti più belli e ariosi per l’educandato. I lavori iniziarono nel 1918 e terminarono il 24 giugno 1923 festa di S. Giovanni Battista.
Scheda di approfondimento
Insediamento
Complesso conventuale
Edificio di culto
Dipendenza


