Il Monastero «Corpus Domini» di Cento (FE) ha avuto origine nel 1537 nella città di Modena. Era situato in Via Saragozza, accanto ad un altro monastero agostiniano intitolato a «San Geminiano», fondato nel 1448. Benvoluta dalla cittadinanza e dalla famiglia d’Este – allora regnante a Modena - fu una comunità fiorente. La legge di soppressione napoleonica impose la chiusura dei monasteri: nel 1798 fu la volta del «S. Geminiano», nel 1799 se ne andarono le 41 Monache del «Corpus Domini». Ma sei religiose del «S. Geminiano», guidate da madre Giovanna Francesca Morgani (1757-1835), ebbero il permesso di vivere – come secolari e pagando l’affitto allo Stato - in una parte dell’edificio monastico (tre erano clarisse che pochi mesi prima erano state unite con la loro comunità a quel monastero). Negli anni si aggiunsero altre ex religiose di varie comunità – tra cui il «Corpus Domini» - e quando la bufera passò erano in diciassette. Il 6 Ottobre 1815 il vescovo Tiburzio Cortese e il duca Francesco IV d’Este autorizzarono la ripresa della vita monastica riunendo in un unico cenobio i monasteri «S. Geminiano» e «Corpus Domini». Il successivo 19 Novembre le monache ripresero l’abito religioso e l’8 Dicembre rinnovarono i voti. Le non agostiniane abbracciarono la Regola del Santo Padre Agostino. Nel 1866 entrò in vigore il decreto di soppressione emanato dal governo del Regno d’Italia. Le Religiose furono relegate in una piccola e malsana parte del monastero finché, nel 1901, lo dovettero lasciare definitivamente (il comune lo trasformò in scuole e magazzini). Madre Fedele Molinari (1857-1919), superiora, e le sue dodici compagne furono temporaneamente ospitate dalle domenicane di Modena. Dopo tante ricerche, finalmente trovarono a Cento (FE) il luogo in cui poter continuare la loro vita di consacrate. Vi si trasferirono il 2 Agosto 1905, passando sotto la giurisdizione dell’arcivescovo di Bologna. Fu così che la comunità ebbe occasione di ricevere anche le visite del card. Giacomo Della Chiesa (del titolo dei Santi Quattro Coronati, vescovo di Bologna dal 1907). Fu eletto Papa nel 1914 e assunse il nome di Benedetto XV. Anche da Pontefice, egli continuò a ricordarsi delle Agostiniane con paterna benevolenza e nel 1915 concesse alla comunità una speciale indulgenza plenaria per il I centenario della ricostituzione del monastero modenese dopo la fase napoleonica. In seguito alla richiesta del capitolo conventuale, nel Maggio 1948 la Santa Sede approvò che il monastero «Corpus Domini» fosse soggetto alla diretta dipendenza del priore generale dell’Ordine Agostiniano. Questi affidò la comunità alla cura dei padri della provincia Picena, nominando il provinciale come suo delegato. La comunità fa parte della Federazione dei monasteri agostiniani d’Italia «Madre del Buon Consiglio» fin dalla sua fondazione nel 1953. Caratteristica del monastero centese è l’adorazione eucaristica diurna quotidiana, iniziata da madre M. Fedele Ferioli (1898-1979) il 1° Ottobre 1955 e che, da oltre cinquant’anni, rende la piccola chiesa della Comunità meta di numerosi fedeli. Dal 7 Giugno 1998 è ospite del «Corpus Domini» Sr. M. Francesca Pellerito, canonichessa regolare lateranense. Grazie al clima di fraterna amicizia respirato nella Federazione, il 24 Giugno 1999 le sei monache del monastero «S. Agostino» di Vicopelago (LU) – fondato a Lucca nel 1330 e trasferito a Vicopelago nel 1887 - hanno voluto unirsi alle consorelle di Cento formando con loro un’unica comunità.
Scheda di approfondimento
Insediamento
Complesso conventuale
Edificio di culto
Dipendenza