Nostra Signora della Consolazione

Convento Nostra Signora della Consolazione

Ventimiglia (IM) Italia

Ordine di Sant'Agostino

Scheda di approfondimento

Fondato da Innocenzo VIII nel 1487, costruito nell'acquitrinosa piana detta della Bastia a levante del fiume Roia, il complesso agostiniano, diventato fulcro dell'espansione della città contemporanea, si trova ora in pieno centro, in via Cavour. 
I lavori per il convento iniziano nel 1487, a fasi alterne riprendono nel 1522 e poi nel Seicento; l'andamento incerto della fabbrica è segnalato anche da padre Angelico Aprosio (1607-1681): «ancorchè non fusse formato in un medesimo tempo, ma quando ne fusse edificato un pezzo e quando un altro, non è riuscito in tuto mala architettura» (Biblioteca Aprosiana, passatempo autunnale di Cornelio Aspasio Antivigilmi, Bologna 1673, p. 45). In forma di quadrilatero, è dotato di un grande chiostro, le cui volte a crociera sono sostenute all'inizio da 24 colonne ottagonali e da 4 strutture angolari portanti, tutte in laterizio. Su due lati, a pianterreno, il chiostro serviva da deambulatorio, mentre gli altri due lati erano occupati dai locali di vita comune (sala capitolare, cucina, refettorio, ecc.); il piano superiore ospitava invece le celle dei monaci e la foresteria. Tra il 1656 e il 1661 è sopraelevata l'intera ala occidentale del convento per far posto, tra mille polemiche, alla grande biblioteca del padre Aprosio: la Relazione sullo stato dei conventi del 1650 parla di una «libreria fabbricata di nuovo» ma priva «ancora di libri destinati ad essa». L'Aprosio stesso informa poi dettagliatamente sui problemi incontrati: «arrivato a Ventimiglia» si accorge che «la fabbrica primiera riusciva molto angusta per capire così gran raccolta di libri onde si stimò necessario fabbricare un'altra maggiore [...] tanto che perduta la forma di speziaria si cominciò qual era a raffigurar per libreria» (Biblioteca Aprosiana cit., p. 187). Insieme alla chiesa a tre navate la struttura riflette ancora la situazione originaria nonostante i successivi interventi per le diverse destinazioni d'uso cui è stato sottoposto dall'Ottocento a oggi: chiuso nel 1798, nel 1818 la chiesa è riaperta al culto e il convento destinato a Seminario, nel 1866 diventa carcere e solo nel 1967 torna alle opere parrocchiali. 
La chiesa, consacrata nel 1587, riprende lo stile tardo-gotico delle chiese conventuali, caratterizzata da una suddivisione a tre navate, coperte con volte a crociera e sostenute da cinque pilastri compositi. In origine, lo spazio era dotato di dieci altari laterali dedicati a San Nicola da Tolentino, a Santa Croce (poi Sant'Agostino), alla Madonna del Rosario, al Santissimo Crocifisso, a San Raffaele, a Santo Stefano protomartire, a Santa Maria Maddalena, a San Nannoso, a Santa Maria Addolorata e a San Crisotoforo. Gli interventi di ripristino successivi al terremoto del 1887 hanno condotto alla completa trasformazione della decorazione degli spazi secondo i canoni del neo-gotico e del gusto romantico mantenuti anche dopo il bombardamento aereo del 1944. Tra le principali e più interessanti testimonianze, il Crocifisso ligneo quattrocentesco, a destra nella prima campata, la tela di Gio Andrea De Ferrari con Tobiolo e l'angelo, e la taviola con Sant'Agostino in trono fra i Santi Giovanni Battista e Antonio Abate, attribuita al Pancalino, ubicata nella barocca cappella Galleani.

Andrea Leonardi

Insediamento
Denominazione Nostra Signora della Consolazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia Convento
Categoria
Condizioni
Stato possesso
Monastero femminile No
Sito web
Email
Complesso conventuale
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia
Edificio di culto
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Titolo
Dipendenza
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia
Titolo