S. Agostino

Convento S. Agostino

Città Sant'Angelo (PE) Italia

Ordine di Sant'Agostino

Scheda di approfondimento

Sono trascorsi settantacinque anni dalla distruzione federiciana, siamo agli inizi della stagione autunnale 1314, e qui sul colle della Civitas Sancti Angeli sono rifiorite case e chiese, strade, ruve e piazze, tutte riedificate dalla stessa indomita gente che l’Imperatore aveva esemplarmente punito per essersi schierata con i guelfi «crucisignati». Mattone su mattone: la città è tornata a vivere ed è un pullulare di cantieri e d’iniziative civili e religiose. Ma proprio qui in alto - dove sorgeva la superba rocca disfatta dalla furia dell’armata imperiale - tra mura dirute ed erbacce, ora resta in piedi solo quel che rimane di Santa Maria del Castello: poco più di una cappella rimasta miracolosamente in piedi nell’ampio spazio coperto di rovine. 
Il tempietto è di Regio Padronato vale a dire possesso esclusivo ed inalienabile della Corte di Napoli, ecco dunque chiarita la ragione che ha lasciato finora inutilizzato l’appetibile terreno che si estende proprio sulla sommità della crestata collina angelese! Quel sito così bello e così carico di storia è diventato un luogo triste e desolato che fa stringere il cuore solo a guardarlo... così devono aver pensato due intraprendenti religiosi: Fra’ Rainaldo, Agostiniano di Città Sant’Angelo, ed il Priore della Cappella di Santa Maria Jacopo de Orsa. Detto fatto i due intraprendenti religiosi si rivolgono allora alla Corte di Napoli, trovando piena disponibilità ad esaudire la richiesta da parte del buon Re Roberto, che è devoto di Sant’Agostino ed ancor più si mostra bendisposto alla concessione per le preghiere che gli sono rivolte dalla moglie la Regina Sancia, a sua volta incalzata dalle sollecite esortazioni espresse in favore del progetto da Bartolomeo Arcivescovo di Capua, dal Protonotario del Regno Giovanni Pipino e dal Maestro Razionale. 
Cavato l’assenso ora occorre muoversi con cautela all’interno della comunità angelese, soprattutto per non pestare i piedi a qualche religioso locale che rivendica diritti sui benefici legati a Santa Maria del Castello e, in generale, per non turbare i delicati equilibri che si andavano lentamente (e non senza fatica!) riconsolidando all’interno della comunità religiosa cittadina. Così bisogna far salve - avverte il Protonotario scrivendo a Corrado di Lama, Capitano di Giustizia a Città S. Angelo - tutte le ragioni che il Vescovo di Penne-Atri, il Capitolo ed altri potranno in seguito rivendicare sulla concessione che, insiste il Protonotario, riguarda la Chiesetta ed il permesso di edificare il Convento; l’autorizzazione è accordata dal Re «per mera Sua liberalità, e per venerazione a S. Agostino». Si mette in azione allora Corrado di Lama, in ossequio alla regia disposizione, ed in breve riesce ad ottenere tutti gli assensi, tanto che Jacopo De Orsa Priore e Fra’ Rainaldo alla Presenza de Capitano di Giustizia, prendono possesso della Chiesa e dello spazio circostante, celebrando il primo inaugurale ufficio divino: «die 14.Oct.1314 IND.13». Il priore De Orsa (o de Ursa) è detto «noto» tra gli scrittori dell'Ordine. L'Ughelli ed il Confetti lo dicono di Città Sant'Angelo, il Toppi ed il Gandolfi lo fanno nascere a S. Angelo de' Lombardi e lo distinguono dal religioso che fonda il convento a Città Sant'Angelo. Gli Agostinaiani eremitani, che rimangono presenti nella città fino al 1808, nella seconda metà del sec. XVIII innovarono la Chiesa di Sant’Agostino, affidando l’incarico a Santino Capitani, architetto dello Stato Pontificio.

Massimo D'Arpizio

Insediamento
Denominazione S. Agostino
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia Convento
Categoria
Condizioni
Stato possesso
Monastero femminile No
Sito web
Email
Complesso conventuale
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia
Edificio di culto
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Titolo
Dipendenza
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia
Titolo