Scheda di approfondimento
La Chiesa di San Pietro era già esistente nella seconda metà del '200: si ha notizia infatti, che il prete Angelo, titolare della chiesa a quel tempo, nel 1278 pagò la decima per il quarto anno consecutivo. Per probabili rifacimenti, la chiesa fu consacrata dal vescovo Angelo Altieri, il 25 ottobre 1465. Dal 1488 si ha la notizia dell'esistenza dell'Immagine della Madonna della "della Libera", che ora si trova nella parete di fondo, sopra l'altare maggiore. Era disposta con l'asse tra la via di Corte e quella detta ora vicolo di San Pietro. Cambiato nella metà del '500 l'assetto urbanistico della città ad iniziativa dei Farnese, i frati di Sant'Agostino, che dalla fine del '200 officiavano la chiesa, decisero di spostarne l'asse verso la via principale, il corso; ma questo progetto cominciò a concretizzarsi solo verso la metà del '700. Nel 1745 arriva l'autorizzazione ai frati per raccogliere fondi per la nuova opera, che fu iniziata nel 1755. Capomastro e direttore dei lavori fu Giuseppe Casella, un frate agostiniano, che già aveva dato egregie prove della sua capacità, nel rifacimento della chiesa della Trinità di Viterbo. Al termine dei lavori risultò un'elegante chiesa a pianta ellittica. La chiesa ha quattro altari nella navata e l'altare maggiore nell'abside. Entrando, a destra, si trova l'altare di San Tommaso da Villanova, frate agostiniano e vescovo spagnolo, raffigurato nella virtù caratteristica della sua vita: l'aiuto ai poveri. Il successivo altare è dedicato alla Madonna della Consolazione, con i Santi Agostino e Monica; oggi vi si venera Santa Rita da Cascia. Tornando all'ingresso della chiesa, a sinistra si incontra l'altare dedicato al santo frate agostiniano Nicola da Tolentino, raffigurato come soccorritore delle anime Dante del Purgatorio. Il successivo altare è dedicato a tre santi: San Pietro Apostolo, titolare della chiesa, Sant'Antonio abate e Santo Stefano, protomartire. L'altare maggiore è dedicato alla Madonna dei Raccomandati o della Libera, raffigurata in alto nella parete di fondo: copre col manto il popolo cristiano. Ai lati della porta d'ingresso vi sono due piccolo cappelle: a destra è situato il fonte battesimale; a sinistra un'immagine della "Pietà".Fra Giuseppe Casella, il costruttore della Chiesa di San Pietro, rimase a lungo a Nepi e si rese molto utile anche al di fuori del suo convento. Aiutò i frati di San Domenico nella costruzione del loro nuovo convento, in San Tolomeo negli anni 1777-1778; si rese utile anche nella manutenzione delle mura e della rocca di Nepi, per conto del Comune e nel ripristinare i ponti di legno, con materiale ed opera, sul fosso Falisco, travolti dall'alluvione del 9 novembre 1777. (ROCCO RONZANI)
Insediamento
Complesso conventuale
Edificio di culto
Dipendenza