E’ la prima fondazione dell’Ordine in Sardegna, sorta sul luogo che custodì per circa 200 anni il corpo di S. Agostino. Infatti nel 1491 il P. Generale Anselmo da Montefalco acquista il sepolcro di S. Agostino, facendosi interprete del desiderio di tutto l’Ordine di avere una casa nei pressi del luogo che custodì le ossa del fondatore fino alla loro traslazione a Pavia attorno al 722. Il Generale vi mandò come priore P. Giovanni Aninion di Valenza e il nuovo convento venne aggregato alla Provincia di Catalogna ed Aragona, in attesa che venisse eretta la nuova provincia di Sardegna. La chiesa che gli agostiniani costruirono venne demolita, insieme al convento, tra il 1563 e il 1576, per consentire l’ampliamento ed il rafforzamento delle mura e dei bastioni della città. Per volere del re Filippo II venne risparmiato il sacello con la cripta del sepolcro di S. Agostino. Lo stesso Filippo II finanzierà la costruzione del nuovo convento di S. Leonardo dentro la città, nel quartiere detto della Marina. I frati agostiniani continuarono sempre a nominare un’apposita famiglia religiosa per questo convento che, in realtà, non esisteva più: i frati componenti la comunità vivevano infatti nel convento di S. Leonardo, insieme al loro priore, il quale era tale, cioè superiore della comunità religiosa, solo durante il giorno, quando si trovavano a S. Agostino vecchio per il normale servizio liturgico al santuario-sepolcro del Santo. Il convento di S. Agostino vecchio fu sede del governo della provincia fino all’inaugurazione del nuovo convento di S. Leonardo che avvenne dopo il 1601. Qui con il P. Simone Sanna, nel 1889, l’Ordine cessò definitivamente di esistere in Sardegna. La piccola chiesetta venne demolita verso la fine del secolo scorso e oggi ne resta soltanto la cripta.