Prima ancora che la costruzione del convento fosse terminata la comunità agostiniana arrivò a Modugno nel 1591, prendendo dimora in alcuni stabili esistenti nel giardino attiguo alla cappella di S. Maria delle Grazie. L’Università di Modugno concorse alla dotazione del convento. Questo, abbastanza ampio, fu addossato al lato destro della chiesa, che fu poi abbandonata e, a causa del successivo degrado, demolita. Sul lato sinistro fu eretta un’altra ala abbellita da un bel loggiato composto da sei trifore. Nel chiostro si può ancora ammirare il ciclo pittorico Storie della vita di S. Agostino e santi dell’Ordine, concluso da una lunetta in cui si può riconoscere una veduta di Modugno, datata, come tutto il ciclo,1620. Nel 1807 con le soppressioni degli ordini religiosi, la chiesa ed il convento passarono al demanio. Sei anni dopo G. Murat concedeva chiesa e convento in uso al comune con l’obbligo di destinare il fabbricato ad ospedale e di mantenere la chiesa aperta al pubblico. Nel 1820 il Comune affidò chiesa e convento all’Opera Pia Monte di Pietà, poi per incuria di questa la chiesa cadde in uno stato di degrado, fino al 1950, quando per l’interessamento dell’arcivescovo di Bari Mons. Mimmi, venne eretta in parrocchia col titolo di S. Agostino.
Michele Sforza
N. Modugno, Le chiese della diocesi di Bari, Levante Bari 1982; Arcidiocesi di Bari-Bitonto, Annuario 2007, Litopress, Bari 2007; F.Picca,Convento di S. Agostino a Modugno.