Convento S. Agostino
Nome di fondazione S. Ambrogio (noto anche come S. Pelagia) - Bari (BA) Italia
Ordine di Sant'Agostino
Quando nella seconda metà del '400 Bari passò ai duchi Sforza di Milano, molti cittadini di quella città vennero a stabilirsi nel ducato barese per uffici o attività mercantili, specialmente quando venne a stabilirsi in Bari la duchessa Isabella Sforza-D'Aragona (1501), per cui l'arcivescovo Gian Giacomo Castiglione (1493-1513), per deferenza verso Ludovico il Moro, duca di Milano ed allora anche di Bari, nel 1507 affidò la chiesa di S. Pelagia alla colonia dei Longobardi, i quali, l'anno successivo, la rinnovarono e l'ampliarono, dedicandola al loro patrono S. Ambrogio, come è specificato dall'iscrizione posta sulla porta: «DIVO AMBROSIO MEDIOLANENSES SACELLUM EREXERUNT A. D. MDVIII». Per officiare la chiesa vennero chiamati gli Eremitani di S. Agostino, i quali si stabilirono nell'annesso piccolo convento, ora adibito a sede della Croce Rossa. Per la presenza degli Agostiniani il tempio nei secoli successivi venne denominato chiesa di S. Agostino. Soppresso l'Ordine Agostiniano con decreto del 15 febbraio 1807 da Giuseppe Bonaparte, la chiesa nel 1809 venne assegnata alla Confraternita di S. Marco della Buona Morte, che era stata eretta nella chiesa di S. Marco anteriormente al Seicento. Si sa infatti che il 26 agosto 1594 essa venne aggregata all'Arciconfraternita della Morte e dell'orazione di Roma come rilevasi dal diploma a stampa spedito quale duplicato in data 28 gennaio 1747. La chiesa di S. Agostino, che originariamente era dedicata a S. Pelagia, è menzionata la prima volta nella concessione fatta dall'Imperatrice Costanza all'arcivescovo di Bari, concessione confermata da Federico II. Secondo Musca la fabbrica originaria doveva trovarsi poco fuori le mura dell'antica città: ad essa apparterrebbe solo la facciata attuale cuspidale. La linea semplice degli spioventi, il tipo di muratura a blocchi lisciati ne indicano la datazione sull' XI secolo.
