La chiesa e il convento di Visso sorsero nel XIV secolo, accanto alla preesistente collegiata e a porta Santa Maria; gli Agostiniani restarono nel convento sino all’inizio del XVII secolo; nel 1628 papa Urbano VIII trasformò il cenobio in seminario, funzione che mantenne sino al 1860. Dal 1860 al 1901 fu sede del ginnasio comunale e dal 1901 al 1937 della scuola elementare. Dal 1972 ad oggi la chiesa, sconsacrata, ospita un interessante museo con opere pittoriche, scultoree e arti minori della zona di Visso e dell’alto Nera che coprono un arco temporale esteso dal XII al XVIII secolo. La chiesa presenta una tendenza al verticalismo nella notevole facciata cuspidata con due pinnacoli laterali, mossa da un ampio rosone centrale. Il portale è strombato su tre ordini di colonnine, a sesto leggermente acuto con cornice sestiacuta in conci di pietra, e impostato su basse cornici aggettanti. Il materiale da costruzione è piuttosto omogeneo: si tratta di conci regolari di travertino squadrati e spianati.
All’interno la chiesa, dall’impianto ad aula unica, è spoglia, illuminata soltanto da una monofora a tutto sesto per parte e coperta a capriate lignee. Il presbiterio è separato dal resto dello spazio da un arco a sesto lievemente acuto e, coerentemente alla maggioranza degli edifici religiosi dell’Ordine agostiniano, è a terminazione rettilinea. Del convento resta l’interessante chiostro interno, sufficientemente ben conservato, che presenta su tre lati quattro arcate a tutto sesto che impostano su possenti pilastri quadrangolari con basse cornici aggettanti, e un muro continuo sul quarto e rimanente lato.
L’edificio ecclesiastico non ha subito rimaneggiamenti invasivi o radicali trasformazioni; il convento è stato invece restaurato più volte nel corso dei secoli (1524, 1605, 1739 e 1950).
Alcune delle opere presenti nel museo furono originariamente eseguite per la chiesa agostiniana: l’affresco di Paolo da Visso raffigurante la Madonna del Voto, in origine facente parte dell’affrescatura di una cappella, fu commissionato dai frati nel 1460; distaccato nel 1860 e trasferito nella vicina collegiata, esso fu riportato in situ nel 1973. Da segnalare, inoltre, l’affresco di Camillo Angelucci con la Crocifissione e i santi Monica, Agostino e Nicola da Tolentino (1574).
Paolo Cruciani


