Il Torelli, ripreso da Cicconi (1994), in base ai sommari di indulgenze papali del 1300 data il primo insediamento agostiniano ante 1226, per la nota ragione della precedenza nei confronti dei Francescani. Pertanto quella elpidiense sarebbe, al pari di Osimo e Civitanova Alta, una delle fondazioni più antiche brettinesi dopo la casa-madre. La conventualità di san Nicola ci riporta almeno al 1269 e, secondo Martinelli (1978), seguito da Crocetti (1987a), il primo convento fu eretto fuori dalle mura cittadine nel luogo ove restano i ruderi della chiesa romanica della Madonna dei Lumi dove dal 1272 si venera la Sacra Spina della corona di Cristo donata dal beato Clemente Briotti (moerto nel 1291), insigne predicatore di fama europea, due volte Generale dell’Ordine e confessore del papa, il quale l’aveva ricevuta in dono dal suo penitente Filippo IV l’Ardito re di Francia. Sembra tardiva la proposta del 1325 avanzata dall’Herrera: «S. Elpidij, Provinciae Marchiae Anconitanae, annus 1387. & 1572. Huius coenobij factum crediderim M. Alexandrunde S. Elpidio, Augustiniani Ordinis Generalem, equibusdam Archiepiscopum Ravennatensem circa annum 1325. Sed aliis, & verius, Cretesemp,& Amalphitanum. Quod si ita fuit, Elpidiani Conventus initia altius erunt reperenda».
Il convento andò distrutto l’8 settembre del 1377, durante il saccheggio ordinato da Rinaldo da Monteverde per vendicare l’uccisione del padre Mercenario, e i resti furono utilizzati come laterizi per la costruzione del nuovo recinto delle mura cittadine. Alla fine del secolo XIV gli Agostiniani si trasferirono nella chiesa di Sant’Antonio Abate sita lungo la via principale del centro storico.
Restano soltanto il basamento perimetrale della chiesa, la facciata priva di timpano e la base del campanile demolito nel Settecento e la piccola cappella che conserva l’altare trecentesco della Sacra Spina (1348).
Tiziana Marozzi


