Le più antiche notizie del diruto convento agostiniano di Santa Maria che si ergeva «nel mezzo della terra della Pedona diocesi di Fermo» risalgono al 1358, termine ante quem per la fondazione. Il titolo deriva dall’antichissima chiesa extraurbana di Santa Maria di Saltareccio, documentata già negli anni 1027-1028, della quale oggi non resta che una cappellina in villa padronale. In suo ricordo al centro del castello, verso mezzogiorno, venne edificata un’omonima chiesa che nella Relazione del 1650 risultava avere tre altari, essere lunga otto passi, larga quattro e alta tre. Nel monastero vi erano «due anditi di logge»; al centro del chiostro, largo quattro passi, una cisterna inglobante una pietra con la datazione 1410. La sacrestia, incorporata al monastero, si trovava sotto il campanile. Nel 1611 l’arcivescovo di Fermo, monsignor Strozzi, vi eresse la confraternita del Santissimo Rosario. In seguito alla soppressione innocenziana del 1652, i religiosi furono costretti ad andarsene. Non è più esistente; nel 1915 fu demolita la chiesa per erigere il nuovo edificio scolastico.
Maria Di Chiara