Il grande monastero e la chiesa di S. Leonardo di Siponto furono fondati nel XII sec. dai canonici agostiniani «iuxta stratam peregrinorum inter Sipontum et Candelarium». Questi canonici regolari di S. Agostino, al seguito dei Normanni, provenivano probabilmente dal monastero francese di S. Leonardo , che sorgeva nei pressi di Limoges, dove essi accudivano i pellegrini. Il culto di S. Leonardo si diffuse in tutta l’Italia meridionale. Molti combattenti e pellegrini, finiti prigionieri dei Saraceni, ricorrevano con fede al Santo. La presenza dei pellegrini d’oltralpe s’intensificò maggiormente con le Crociate. Con lo stesso intento i canonici diedero vita al nuovo ospizio nei pressi di Siponto, dove confluivano i pellegrini, provenienti sia da occidente, lungo la via Appia, che da Nord, lungo la via litoranea, diretti al Santuario di S. Michele sul Gargano. Sotto gli Svevi le condizioni economiche del monastero peggiorarono notevolmente tanto che il Papa affidò nel 1260 il monastero ai Cavalieri Teutonici dell’Ospedale di S. Maria di Gerusalemme. Questi, considerando la maggiore ricchezza della nuova casa e la sua migliore posizione rispetto ai flussi di pellegrini che arrivavano o transitavano per la Puglia, trasferirono a Barletta la loro casa principale di Puglia. Verso la fine del XIV sec. ci fu la grande crisi dell’Ordine Teutonico. Nei secc. XV e XVI i percorsi diventarono poco sicuri a causa delle continue guerre e per i pellegrini diventò molto difficile avventurarsi in pellegrinaggi al Santuario di S. Michele. Nella prima metà del sec. XVII il convento fu affidato ai Frati Minori osservanti, i quali si dedicarono all’apostolato fra i pastori. L’antico ospizio dei pellegrini servì da ospedale per i pastori abbruzzesi e per i pellegrini che, sebbene in numero ridotto, continuavano a transitare per la vecchia strada.Con le leggi eversive di G. Murat l’ospedale venne soppresso.
Michele Sforza