Fin dal secolo XIII esistevano in molte chiese di Venezia dei romitaggi dove vivevano monache recluse. Uno dei più noti era quello dei santi Ermagora e Fortunato, ricordato da un diploma pontificio del 1486. Da un documento del 1539, approvato dal Papa Paolo III, emerge che fin d’allora le monache avessero scelto per loro direzione spirituale la Regola di S. Agostino. Nel 1693 le suore fondarono un nuovo monastero a S. Trovaso, che divenne di clausura nel 1722, dove rimasero fino al 1810, epoca della soppressione napoleonica. La comunità poté essere ricostituita solo nel 1830, quando normalizzata la situazione politico-religiosa, le monache si trasferirono nel monastero di S. Giuseppe a Murano (VE), a cui venne imposta la clausura papale. Vi resteranno ufficialmente fino al 1866, quando attraverso un'ordinanza del Regno d'Italia (al quale il Veneto era stato annesso) non vengono più riconosciuti ordini e congregazioni religiose. Il monastero viene quindi indemaniato e ceduto al municipio di Murano. Tuttavia le suore, una trentina, non vengono espulse, potendo risiedere nel loro istituto municipalizzato come ospiti tollerate e come pensionate. In seguito ad una intimazione di sfratto, le religiose sono costrette ad abbandonare il convento lagunare nel 1910 per stabilirsi nella sede attuale di Mira Porte (un'antica casa patronale con piccole adiacenze). Il patriarca A. Cavallari benedice l’annessa chiesetta e il 18 Maggio vi celebra la prima messa. Le monache fondatrici del monastero di Mira Porte arrivarono ad essere trentatré (guidate dalla priora S.M.L Rocchi). Dopo qualche anno di assestamento, le suore dovettero sopportare altri disagi della guerra 1915-18, che interessò anche la zona di Mira. Nel novembre del 1917 lasciarono il loro monastero trovando ospitalità a Genazzano, presso Roma, in un quieto convento già francescano. Solo nella primavera del 1919 le monache poterono ritornare stabilmente a Mira Porte. Dopo aver assolto per molti anni alla funzione educativa, nella scuola materna ed elementare, la comunità si é aperta all’esperienza missionaria con la fondazione di un nuovo monastero Agostiniano a Ishiara nel Kenya.