Scheda di approfondimento
Nella relazione del 1650 si legge che "non si può saper l’anno della fondatione e con che autorità fosse eretto a causa che detto convento fu saccheggiato et abbruggiato dalle Galere di Biserta l’anno 1625, et per quello che li più antichi huomini si raccordano, giudicano che fosse eretto più d’ottanta anni sono". Le bolle di Pio IV Dum post quam nos del 17 marzo e del 1 dicembre 1561 confermano l’esistenza del convento in quell’anno. Infatti il pontefice concedeva "indulgentia plenaria in forma hubilaei [...] visitantibus ecclesiam monasterii S. M. de Populo O.S.A. in oppido de Gioia, Militen. dioc." (F. RUSSO, cit., vol. IV, pp. 332 e 340, nn. 20931 e 21005). Le strutture del convento a distanza di molti anni portavano i segni delle incursioni turchesche: "Attaccati a detta chiesa le mura del claustro dalla parte della marina et della montagna vi erano cinque stanze terrane, che servivano per cantina, furno, dispensa e foresteria, adesso sono distrutte; solo vi sono le mura disfatte dalli Turchi l’anno 1625. Vi è un dormitorio fatto a lamia sopra il quale vi sono cinque camere con tre stanze di sotto". Le difficoltà economiche impedivano non solo di rimediare ai danni subiti, ma anche di mantenere il numero prefissato della famiglia religiosa: "Ci stavano dalla fundatione di detto convento di famiglia quattro sacerdoti, due professi, et un laico serviente, et il garzone che attendea alla masseria. Dopo per rifarsi il detto convento vi sono stati due soli sacerdoti et un laico professo". Fu abbandonato con la soppressione innocenziana del 1652.
Insediamento
Complesso conventuale
Edificio di culto
Dipendenza