S. Rita

Monastero S. Rita

Cascia (PG) Italia

Ordine di Sant'Agostino (Monastero femminile)

Introduzione

Ai tempi di Santa Rita, il Monastero era dedicato a Santa Maria Maddalena. La parte antica risale alla fine del 1200. Fu ampliato nella prima metà del 1700 con le generose offerte di Giovanni V, re del Portogallo, guarito di cancro all’occhio per intercessione della santa. L’ultimo ampliamento è avvenuto negli ultimi decenni con la costruzione del Santuario. Il Monastero di clausura è il luogo storico dove Santa Rita visse 40 anni come monaca agostiniana e dove morì, nel 1457, all’età di 76 anni. Il Monastero oggi è un luogo vivo più che mai, dove la comunità monastica agostiniana, composta da circa 40 suore, esprime la propria vita di preghiera e di consacrazione a Dio, anche attraverso un costante e quotidiano servizio al prossimo.

 

 

Scheda di approfondimento

Per quanto riguarda il monastero agostiniano di S. Maria Maddalena di Cascia, si hanno notizie certe solo a partire dal basso Medioevo. Con la grande unione del 1256 lo stesso Capitolo pose il monastero sotto la diretta giurisdizione del nuovo Ordine Eremitano di S. Agostino. Nel primo decennio del ‘400, in questo monastero fece il suo ingresso straordinario Rita Lotti di Roccaporena, dove visse per quarant’anni fino alla sua morte, avvenuta il 22 maggio 1447. Già sul finire del secolo XV, con le offerte devolute dai devoti in onore della beata Rita, iniziarono i grandi lavori di ammodernamento del plesso religioso. Intanto la fama di Rita aveva varcato i confini della Valnerina e poi quelli dell’Umbria, tanto che nella prima metà del Cinquecento la chiesa di S. Maria Maddalena, così chiamata fin dalla sua nascita, assunse gradualmente il nuovo e definitivo titolo di «chiesa della Beata Rita». La prima documentazione che si conosce circa la nuova denominazione risale al 7 novembre 1516. L’iniziativa di intraprendere questa fase di lavori di ampliamento e consolidamento del monastero, nei primi decenni del ‘500, fu presa dalla benemerita abbadessa Gentilesca di Cola Savini da Logna di Cascia, la quale non solo gestì questa fase di lavori, ma diede un notevole impulso alla devozione verso la Beata, con il conseguente afflusso di beni. Il monastero, nonostante gli ampliamenti che man mano si effettuarono nei secoli, non divenne mai abbastanza ampio da ospitare un numero maggiore di venticinque unità, anche se le possibilità economiche di questa istituzione potevano permettere altre monacazioni. Nel 1628 Urbano VIII (1623 -1643) beatificò Rita da Cascia. Il Settecento si aprì con il terribile terremoto del 14 gennaio 1703, che distrusse totalmente Cascia e danneggiò gravemente tutta la Valnerina e parte dell’Umbria. Il sisma fece crollare, tra l’altro, quasi per intero la chiesa della B. Rita e del monastero «non rimase sana una stanza». Le monache furono costrette a rifugiarsi in baracche di legno fatte frettolosamente costruire nel loro orto. Della chiesa rimase intatta solo la cappella-oratorio dove si custodiva il corpo della Beata. Il 5 luglio 1729 il pontefice Benedetto XIII (1724 – 1730) emise la bolla di unione dell’antico monastero agostiniano di S. Lucia di Cascia a quello della B. Rita. Il 7 agosto le ventiquattro monache del monastero della B. Rita accolsero nel loro monastero le dieci coriste, cinque converse e due educande del soppresso monastero di S. Lucia. Il primo problema da risolvere dopo questa unione fu il reperire lo spazio all’interno del monastero per le nuove venute, ormai inadeguato per ospitare una comunità così numerosa. La comunità monastica pensò di utilizzare i cospicui lasciti fatti tra il 1723 e il 1750. Con l’occupazione francese, le monache il 15 giugno 1810, furono espulse dal loro monastero e solo il 10 aprile 1815 dodici professe poterono rientrare nel plesso religioso, essendo però non più poste sotto l’autorità del priore generale dell’Ordine, ma sotto l’ordinario diocesano di Spoleto. Il 22 giugno 1906 l’abbadessa Maria Giuseppina Gattarelli accolse con poco entusiasmo una giovane proveniente dalla città di Genova, Maria Fasce. Questa giovane, una volta monaca (il 12 agosto 1920), venne eletta abbadessa del monastero di S. Rita e riconfermata in tale carica per ben nove trienni fino alla sua morte, avvenuta, in concetto di santità, il 18 gennaio 1947. Sotto l’abbadessa Maria Teresa Fasce, tra 1937 e il 1947, venne innalzato il nuovo tempio a S. Rita, che era stata santificata da Leone XIII (1878 -1903) il 24 maggio 1900. La beata Fasce diede un nuovo impulso in chiave moderna alla devozione a s. Rita, soprattutto con l’edizione del Bollettino Dalle Api alle Rose, il quale tutt’oggi stampato in cinque lingue, porta il messaggio ritiano in ogni parte del mondo. La madre Maria Teresa fasce è stata beatificata da Giovanni Paolo II (1978 – 2005), il 12 ottobre 1997.

Insediamento
Denominazione S. Rita
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia Monastero
Categoria
Condizioni
Stato possesso
Monastero femminile
Sito web http://www.santaritadacascia.org
Email infobasilica@santaritadacascia.org
Complesso conventuale
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia
Edificio di culto
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Titolo
Dipendenza
Denominazione
Denominazione alla fondazione
Varianti
Tipologia
Titolo