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Nel 1525 fu costruito il convento degli Eremitani di S. Agostino, che nel 1718 fu ricostruito ed ampliato, come si legge sulla lapide del portone d’ingresso: «Ad Maiorem Dei Gloriam Propagandam Religionem P. Augustinianam Illustrandam Coenobium Hoc Ad Praesentem Formam Constructum Et A Fundamentis Ampliatum Fuit. A. D. 1718». Pochi anni dopo, però, cadde distrutto da un terremoto e dovette essere rifatto, dimezzato nel numero dei frati: da 12 diventarono sette frati e pochi conversi. Fu soppresso i primi dell’800. Nel 1810, come risulta dalle carte dell’Archivio di Stato di Bari, ci fu il cambio delle campane della Chiesa Matrice di Bitonto con quelle del convento degli ex agostiniani. Nel 1822 furono donati alla pubblica beneficenza di Bitonto il fabbricato diruto, pianterreno e locali interni.
La chiesa, ridotta ad un cumulo di macerie, fu salvata dal parroco della vecchia chiesa di Sant’Egidio, don Pasquale Masellis, che la chiese per uso della sua parrocchia. Così dopo un secolo di silenzio, fu riaperta al culto nel 1895, rifatta totalmente ed elevata a dignità di parrocchia. E’ scomparso ogni simbolo che ricordi la presenza dei religiosi agostiniani. Solo la lapide posta al di sopra del cornicione della facciata dice: «Divo Augustino Templum Adversis Religioni Temporibus Collapsum Restituit Populus Bitontinus-MDCCCXLII».

Michele Sforza

T. Autiero, «Il convento degli Agostiniani a Bitonto», in La Madonna della Lama, anno XLV, n. 1 1999;  Arcidiocesi di Bari-Bitonto, Annuario 2007,  Litopress Bari 2007; Archivio di Stato di Bari, Culto e Dipendenze, Stato dei conventi della Provincia, n.d’ord.384.

La prima chiesa fu dedicata a Santa Maria de Confratibus, in omaggio appunto all’antichissima immagine mariana. Poi gli agostiniani abbandonarono l’antica chiesa e si trasferirono in città, dove officiarono nella cappella di S. Girolamo. Successivamente la chiesa fu ingrandita e prese il nome di Santa Maria di S. Girolamo. Oggi si chiama chiesa di S. Egidio Abate.
L’ingresso della chiesa di S. Egidio è ornato da un duplice cornicione che l’abbraccia tutt’intorno. Al di sopra del cornicione è posta la lapide con l’iscrizione «Divo Augustino Templum Adversis Religioni Temporibus Collapsum Resttituit Populus Bituntinensis- MDCCCXLII». Al centro della facciata un finestrone a ventaglio. Nei primi dell’800 la chiesa era ridotta ad un cumulo di macerie e fu ricostruita solo alla fine dell’800. Il 4 luglio del 1895 la chiesa, completamente rifatta, fu riaperta al culto ed elevata a dignità di parrocchia.

Michele Sforza