1243, 16 Decembris: Incumbit Nobis. (Innocentius IV)
Eremitae, exceptis fratribus S. Guilielmi, in Tuscia Regulam et Ordinem B. Augustini assumant; Card. Richardus ut corrector eorum deputatur.
Dilectis filiis universis Eremitis, exceptis Fratribus S. Guilelmi, per Tusciam constitutis, Salutem etc.
Incumbit Nobis ex officii debito pastoralis et plantare sacram Religionem et fovere plantatam et, quantum in Nobis est, universos et singulos in pio proposito confirmare, ne si favore fuerint Apostolico destituti non proficiant in incepto, sed deficiant potius vel tepescant.
Cum enim per dilectos filios fratres S(tephanum), H(ugonem), G(uidonem) et P(etrum) eremitas propositum vestrum fuisset Nobis expositum diligenter; Nos nolentes vos sine pastore sicut oves errantes post gregum vestigia evagari universitati vestrae per Apostolica scripta mandamus, quatenus in unum vos regulare propositum conformantes, Regulam Beati Augustini et Ordinem assumatis ac secundum eum profiteamini de caetero vos victuros; salvis observantiis seu constitutionibus faciendis a vobis, dummodo eiusdem Ordinis non obvient institutis. Provisuri vobis nihilominus de Priore (Generali) idoneo per electionem canonicam, cui praestetis oboedientiam et reverentiam debitam impendatis. Si vero super praemissis aliquid difficultatis emerserit ad dilectum filium nostrum Richardum Sancti Angeli Diaconum Cardinalem, quem vobis correctorem ac provisorem deputavimus, recurratis.
Datum Laterani XVII Kalendas Januarii Pontificatus nostri anno primo. |
1243, 16 Dicembre, Bolla "Incumbit Nobis" (Innocenzo IV)
Gli Eremiti della Tuscia, esclusi i frati di S. Guglielmo, assumano la Regola e l'Ordine delB. Agostino. Il Cardinal Riccardo viene nominato correttore e provveditore.
Ai diletti figli Eremiti che si trovano sparsi nella Tuscia; esclusi i frati di S. Guglielmo, Salute ecc.
Ci incombe il dovere a Noi conferito dal ministero pastorale di impiantare una Sacra Religione e aiutarla dopo averla impiantata; inoltre, per quanto sta' in Noi, confermare e i tutti e i singoli nel pio proposito perche' non accada che, se privati del nostro favore apostolico, non progrediscano nel cammino intrapreso o, piuttosto, vengano meno e si raffreddino.
Avendo i diletti figli eremiti S(tefano), U(gone), G(uido), P(ietro) esposto a noi diligentemente il vostro proposito, Noi, non volendo lasciarvi vagare come un gregge di pecore erranti senza pastore, comandiamo a tutti voi con questa Lettera Apostolica che, in quanto vi state conformando allo stesso proposito di vita regolare, assumiate la Regola e l'Ordine del Beato Agostino, e in esso progredire superando ogni difficolta'; vi concediamo la facolta' di redigere le Costituzioni e di stabilirne l'osservanza, sempre che non siano in contrasto con le Regole dell'Ordine. Vi diamo facolta' anche di eleggere il Priore (Generale) idoneo mediante una elezione canonica, al quale dovrete prestare obbedienza e riverenza. Se dovesse sorgere qualche difficolta' su quanto sopra esposto, rivolgetevi al Nostro diletto figlio Riccardo, Cardinale Diacono di S. Angelo, che Noi abbiamo deputato vostro correttore e provveditore.
Dato dal Laterano XVII Calende di Gennaio, anno primo del nostro pontificato. |
Empoli, p. 164; Torelli IV, p. 367; Berger 335; Potthast 11199; Colinas 35.