Marziano Rondina
La venerazione dell'Ordine Agostiniano e il culto in San Giacomo Maggiore di Bologna
Comunità Agostiniana di San Giacomo Maggiore, Bologna 25/11/2004
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Le tradizioni popolari
Un elemento che caratterizza la figura di S. Caterina d’Alessandria è la sua presenza nella cultura, nella fantasia e nella sensibilità popolare. La sua storia, alcune caratteristiche della sua persona e del culto che la riguarda, insieme alla data della festa, coinvolta insieme ad altre figure di Santi che ruotano nella preparazione al ciclo natalizio, l’anno resa particolarmente presenta nei poemi, nelle canzoni e altri prodotti letterari e folcloristici della tradizione popolare contribuendo sensibilmente ad aumentarne la conoscenza e la fama.
Anzitutto la sua storia, così singolare e arricchita di significati sociali, culturali e religiosi, ci è stata tramandata in molte versioni condizionate spesso dai luoghi di origine e dalle finalità più immediate. Il punto culminante del martirio e del culto si arricchisce dei precedenti della sua vita: conversione, testimonianza e impatto con problematiche di ambiente e preoccupazioni di catechesi.
Conosciamo così testi o versioni liguri, veronesi, franco-veronesi, toscane, abruzzesi e umbri, o anche tosco-veneto-lombarde, altre in dialetto umbro-senese. Parimenti si è sviluppata una vasta produzione di letteratura drammatica, canti, laudari, forme di dibattiti dottrinali di tipo apologetico legati al battesimo della santa, ai dibattiti processuali e al martirio, testi teatrali di sacre rappresentazioni che giravano soprattutto nel centroitalia. Successivamente nelle commedie e tragedie la storia di S. Caterina, insieme ad altri santi vicini nel calendario come S. Andrea Apostolo (30 nov.) e S. Nicola di Bari (6 dic.), continuava a colpire i letterati e poeti con produzioni in prosa, in versi e naturalmente in musica. La festa della santa in diverse regioni europee assumeva connotati di celebrazioni per la gioventù con riti e manifestazioni folcloristiche proprie, S. Caterina venne considerata anche patrona delle ragazze rimaste nubili. Per le sue vittoriose dispute di tipo culturale e religioso o esplicitamente filosofico, fu accolta come particolare protettrice degli studenti di filosofia, teologia e universitari in genere. Il timbro dell’Università della Sorbona portava la sua immagine e la sua festa era scelta come periodo adatto per la difesa delle tesi di laurea che così venivano chiamate "catherinettes". La sua festa assume anche una interessante e diffusa connotazione metereologica per il fatto che coincide con l’ingresso dei rigori invernali ed esattamente a un mese di distanza dalla Festa del Natale.