Santa Caterina d'Alessandria
Marziano Rondina

Santa Caterina d'Alessandria

La venerazione dell'Ordine Agostiniano e il culto in San Giacomo Maggiore di Bologna

Comunità Agostiniana di San Giacomo Maggiore, Bologna 25/11/2004
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Iconografia

 

Il culto a Santa Caterina d’Alessandria ha prodotto una fitta e ricca iconografia in tutta Europa. I più grandi pittori quali Raffaello, Caravaggio, Tintoretto, Correggio, Crivelli, Simone De Magistris... si sono cementati su questo soggetto sacro spesso richiesti da "committenza agostiniana". I tratti caratterizzanti della santa e il suo messaggio sono chiari, costanti e facilmente comprensibili come aiuto per segnalare la forza e la testimonianza del messaggio cristiano e delle varie forme della cultura cristiana. Un primo elemento caratterizzante la santa è l’ampia toga dei filosofi come esprimono i pittori di scuola giottesco riminese nel Cappellone di Tolentino, altri elementi importanti sono la corona regale sulla testa, la palma del martirio, il libro in mano, il comportamento di regale dignità, gli abiti raffinati, eleganti e belli, e soprattutto la duplice ruota nel momento di spezzarsi o semplicemente una ruota, o parte di essa, in mano, ai piedi o ai lati della figura, elemento, così diffuso e costante, che ne ha determinato la dicitura: "Santa Caterina della rota"

La santa è riprodotta in varie posizioni: o da sola o in un contesto di "conversazione tra santi" o in atto di adorare Cristo o di venerare la santa Vergine. Frequente è la posizione della santa in ginocchio davanti alla Madonna che le porge il Bambino Gesù in atto di mettere sul dito della giovane l’anello che sanziona il cosiddetto "sposalizio mistico" tema ricco di contenuti teologici, spirituali e mistici.