Processo per il culto "ab immemorabili" del beato Gregorio Celli da Verruccio
Marco Galli

Processo per il culto "ab immemorabili" del beato Gregorio Celli da Verruccio

Typographia R. Camerae Apost., Roma MDCCLXVI

Ex Processu Informativo anni 1757

 

II. Testis Adm. Rev. D. Antonius Maria Collucci, Sacerdos, aetatis ann. 72, iuxta 14, Interog. Proc. fol. 216 tergo., respondit:

Io so di certa scienza, che il culto dato al Beato Gregorio è stato sempre continuato, e senza interrompimento, e non ho memoria del principio di esso, e so che li miei Maggiori ancora non si ricordavano del quando avesse avuto principio, perchè il Beato Gregorio era presso di loro in quei tempi in venerazione egualmente, che lo è stato a tempo mio di continuo, e senza interrompimento, mentre essi così dicevano, e mi facevano frequentare, da che ero fanciullo, la visita del di lui corpo in detta Chiesa, e dicevano ancor essi di non sapere quando detto culto avesse avuto principio.

Juxta 15, interogat. respondit:

Io so, che tempo immemorabile è quello, del di cui principio gli uomini non hanno memoria, e che tale è il culto, che si dà comunemente al Venerabile Servo di Dio Beato Gregorio Celli di Verucchio

Super 10 articulo Proc. fol. 219, dixit:

Il culto, che si dà al Beato Gregorio è antichissimo, e il principio di esso supera la memoria degli uomini, poiché a tempo anche de’ miei Antenati era tale, quale è sempre stato a tempo mio, avendo io inteso da essi, che il Beato Gregorio è sempre stato venerato con detto titolo di Beato.

Super 11 articulo, dixit:

So di certo, che il culto prestato al Beato Gregorio non è stato mai interrotto, ed è stato sempre continuo e costante, come a mio tempo; e che tale è sempre stata, ed è la devozione, che il popolo di Verucchio ha sempre avuta verso il medesimo Beato, avendo io ciò pratticato, e sapendo essere lo stesso stato pratticato da altri, e da’ miei Maggiori.

Et super 12 articulo, dixit:

Di tutto ciò che ho deposto, io ne sono informato non solo per esser pubblica voce e fama, ma perchè ancora io ho venerato, e venero come Santo e Beato il Venerabile Servo di Dio Gregorio Celli; e perchè ho veduto che anche gli altri hanno sempre fatto e fanno lo stesso tanto nel giorno, in cui si celebra la di lui festa, quanto in altri giorni nel decorso dell’anno.

 

IV. Testis Illustrissimus D. Fortunatus Landi Sacerdos, aetatis ann. 77, iuxta 14, Interogat. Proc. fol. 233, respondit:

Io so di certa scienza, che il culto dato al nostro Beato Gregorio è sempre stato continuo, ne mai interrotto, e del principio di esso non se ne ha memoria; anche li miei Maggiori non hanno mai detto di ricordarsene, ed hanno sempre detto, che a tempi loro il Beato Gregorio era venerato, come è stato sempre a mio tempo, e che il principio non lo sapevano.

Juxta 15, interogat. respondit:

Io so, che tempo immemorabile è quello del di cui principio non si ha memoria; e so, che il culto, che si da al Beato Gregorio Celli di Verucchio, è tanto antico che niuno può aver memoria del principio di esso.

Super 10 articulo Proc. fol. 234 tergo, dixit:

Il culto, che si dà al Beato Gregorio è antichissimo, ne vi è memoria del di lui principio, tale è stato anche a tempo de’ miei Antenati, che hanno veduto pratticarsi sempre il medesimo culto, e da i quali ho inteso, che il detto Beato Gregorio è stato sempre venerato col titolo di Beato.

Super 11 articulo, dixit:

Io so di certa scienza, per averlo io pratticato, e veduto pratticare da' miei coetanei e Maggiori, che detto culto non è mai stato interrotto, ma sempre costante e continuo come è presentemente, e tale è sempre stata anche la devozione antichissima, che si ha e si è avuta verso di esso, non solo dal Popolo di Verucchio, ma anche da quello de' Paesi vicini.

Et super 12 articulo, dixit:

Io ho deposto tutto ciò non solo per essere pubblica voce e fama, ma perchè ancora io ho venerato, e venero il Beato Gregorio come Santo e Beato, e perchè come tale ho veduto, che egli è stato sempre venerato dagli altri tanto nel giorno della sua Festa, quanto negli altri giorni dell'anno.

 

V. Testis Illustrissimus D. Joannes Antonius Barbari, aetatis ann. 47, iuxta 14, Interog. Proc. fol. 241, respondit:

Io so di certa scienza, che il culto dato al Beato Gregorio a mio tempo è stato sempre continuo, e non mai interrotto, e so che tale è stato anche a tempo dei miei Maggiori, avendo io sentito dire da essi ciò; e che detto culto non abbia avuto principio a tempi loro, ne sapevano essi, come non so ancora io quando abbia avuto pricipio, perché ancora essi dicevano di non sapere quando abbia avuto principio.

Juxta 15, interogat. respondit:

Io so, che tempo immemorabile è quello del di cui principio non si ha memoria; e so altresì, che il culto, che si dà al Beato Gregorio Celli è di questa specie.

Super 10 articulo Proc. fol. 243, dixit:

Il culto, che si dà al Servo di Dio è antichissimo, non essendo nella memoria degli uomini quando abbia avuto principio, ed essendo stato pratticato il medesimo culto anche a tempo degli Antenati e Maggiori, li quali hanno sempre venerato il detto Servo di Dio col titolo di Beato.

Super 11 articulo, dixit:

Io so di certa scienza, per quello che si è pratticato a mio tempo, e per quello che ho notizia, essersi pratticato da’ miei Maggiori, che il culto prestato al Beato Gregorio è stato sempre continuo, ne mai interrotto, e costante, come lo è di presente, e che parimente continua costante, e non mai interrotta è stata ed è la devozione verso il medesimo.

Et super 12 articulo, dixit:

Io ho deposto e depongo tutto ciò non solamente per esserne pubblica voce e fama, ma perchè ancora io ho sempre avuta venerazione verso il Beato, e perchè ho veduto, che anche gli altri hanno avuto, ed hanno devozione verso il medesimo, e lo venerano tanto nel giorno della sua festa, quanto in altri giorni in tutto il decorso dell’anno.

 

IX. Testis ex officio Adm. R. D. Innocentius Barbari, Sacerdos et Parochus, aetatis ann. 49, iuxta 14, Interogat. Proc. fol. 289 tergo, respondit:

Io so di certa scienza che il culto dato al Beato Gregorio non ha mai avuto interrompimento, e so che egli è tanto antico, che non vi è memoria del principio di esso ne a tempo mio, ne a tempo de’ miei maggiori, come ho inteso da essi, avendo li medesimi detto sempre, che tal culto era nel tempo loro immemorabile e continuo, come lo è di presente.

Juxta 15, interogat. respondit:

Io so, che tempo immemorabile è quello del di cui principio non extat memoria; e so che tale è il culto del Beato Gregorio Celli di Verucchio mia Patria.

Super 10 articulo Proc. fol. 291, dixit:

Certamente che il culto, che si dà al Servo di Dio è antichissimo, non essendo nella memoria degli uomini, quando abbia avuto principio, ed io ho inteso a dire anche da miei antecessori ed antenati, che non ha avuto principio a tempo loro, ne avevano essi sentito dire quanto lo avesse avuto, e che a tempo loro è stato tale, quale è stato sempre a mio tempo.

Super 11 articulo, dixit:

So di certa scienza, perchè io l’ho pratticato e veduto a pratticare da miei Maggiori, che il culto dato al Beato Gregorio è stato sempre costante, continuo e non mai interrotto, come lo è presentemente; e che tale è sempre stata la devozione, che ha il Popolo di Verucchio verso il sudetto Beato.

Et super 12 articulo, dixit:

Io ho deposto tutto ciò per essere pubblica voce e fama, e perchè io medesimo ho veduto, ed ho venerato come Santo e Beato il Venerabile Servo di Dio Gregorio non solamente nel giorno della sua festa, ma anche in altri giorni in tutto il corso dell’anno.

 

X. Testis ex officio, Adm. Rev. D. Jacobus Franciscus Ragni, Sacerdos et Parochus, aetatis annorum 68, iuxta 14, Interrogat. Proc. fol. 297, respondit:

Io so di certa scienza, che il culto dato al Beato Gregorio è stato sempre continuo, e senza interrompimento. Egli non ha avuto principio a mio tempo, ne li miei Antenati, ne le persone più vecchie del Paese si sono mai ricordate quando avesse avuto principio, anzi sempre dicevano, che detto culto era antichissimo, e superiore alla memoria loro e de loro Vecchi.

Juxta 15, interogat. respondit:

Io so, che tempo immemorabile è quello di cui non si sa il principio o del di cui principio gli uomini non hanno memoria, e so che il culto prestato al Beato Gregorio è di questa specie.

Super 10 articulo Proc. fol. 299, dixit:

Il culto che si dà al Servo di Dio è antichissimo, e il di lui principio supera la memoria degli uomini,

perchè anche li più Vecchi hanno sempre detto di aver veduto pratticarsi il medesimo Culto, ed avere inteso, che si pratticava da i loro Maggiori, che lo veneravano, come ora lo venerano col titolo medesimo di Beato.

Super 21 articulo, dixit:

Io so di certa scienza, perchè l’ho pratticato e veduto pratticare, e sentito dire, che si pratticava da’ miei Maggiori, che il Culto dato al Beato Gregorio è sempre stato costante, continuo, e non mai interrotto, e che tale ancora è, ed è stata sempre la devozione del Popolo di Verucchio verso il suddetto Santo.

Et super 12 articulo, dixit:

Io ho deposto tutto ciò, perché è noto per pubblica voce, e fama non solo, ma ancora perché anche io fino dalla mia tenera età ho venerato e veduto venerare il Beato Gregorio come Santo e Beato non solamente nel giorno della sua festa, ma continuamente anche in altri giorni in tutto il corso dell'anno.