Donato Calvi OESA
Milano MDCLXIX
V° CAPITOLO DI PAVIA - CLXIX° DELLA CONGREGATIONE
V° CAPITOLO DI PAVIA
CLXIX° DELLA CONGREGATIONE
[Pag. 457]
Fu posto il Capitolo Generale in Pavia nel Convento di S. Paolo, et ivi dal P. Clemente di Viadana essercitato l'officio di Presidente, essendovi stato eletto in General Vicario il P. Giovanni Battista di Cremona. Uscirno Deffinitori li PP. Paolo Camillo di Lodi, Eleuterio di Crema, Mauritio di Luca, et Aurelio di S. Germano, entrati nelle forme solite in Deffinitorio il Vicario Generale Merati, et vecchi Visitatori. Passò Michel Angelo di Genova dall'esser Visitatore a quello di Procurator Generale, et il Compagno Giovanni Battista di Pavia continuò nell'impiego. Furno poi Visitatori disposti li PP. Mauritio di Luca, Nicola d'Avigliana, Tomaso di Bergamo, e Giovanni Battista di Milano.CLXXII° VICARIO GENERALE
GIOVANNI BATTISTA DI CREMONA
[Pag. 458]
Privilegiata la fameglia Borghi di Cremona da Sigismondo Imperadore, sto per dire non conseguisse mai lumi maggiori, quanto dall'haver dato il nostro Giovanni Battista alla luce, che nelle scolastiche discipline fu un portento del sapere, un prodigio della Dottrina, un Mostro dell'intelligenza. Accolto ne chiostri in ogni facoltà profitto fece,[Pag. 459] ma le filosofiche, et theologiche scienze in modo tale del cuore di Giovanni Battista s'impossessorno, che non so ben dire, se le scienze fossero in Giovanni Battista, o Giovanni Battista nelle scienze immerso, onde meglio si direbbe fosse il Borghi di Filosofia, et Theologia un mistico composto, in cui sostenendo l'humane facoltadi la vece di materia, portavan le divine la somiglianza di forma, servendo a punto la Theologia d'anima, et spirito, che tutte le sue potenze governava. Venti, et più anni si fabricò con la perpetua lettura eterne corone di meriti; et havendosi ne Capitoli Generali a scieglier disputanti di grido il P. Borghi compariva primiero in steccato, rendendo con la profondità del saper suo, non meno mutole le lingue, che ammirate le menti. Nel Capitolo di Milano del 1600, cinquecento settanta sei Conclusioni a publica disputa espose, che quattro giorni continui valorosamente diffese. In quello di Brescia 1610, altre con questo titolo sostenne:Theoremata centum in quibus nova quadam methodo de omnibus pene disseritur; in esse di Theologia, Filosofia, Methafisica, Logica, Ethica, Politica, Mathematica, Legge, et altre scienze maravigliosamente disputando. Così nell'anno seguente, et nel Capitolo della Patria sua con l'addattatione a Vangeli in tempo del Capitolo correnti, altre in gran numero propugnò; come pur in diversi cimenti, et simili occasioni pratticar si vidde, sempre con corona di gloria alle tempie, et palma alle mani dalle tenzoni uscito. Assai dotto nella lingua Ebrea ne sviscerò i più segnalati arcani, et con cabalistiche regole ne manifestò le maraviglie. Nell'orar latino pochi pari conobbe, indi scielto in moltissime occasioni, ma specialmente ne Funerali della Serenissima Margherita Moglie di Filippo III Re delle Spagne, tradotta poi la degna oratione in volgare, et alle stampe donata. Molto versato nelle leggi, fece veder le scolastiche con le legali cognitioni maritate, havendo in molte allegationi, et specialmente per la causa Marnia in diffesa del suo Convento di Cremona, quanto il suo saper valesse, pienamente manifestato.[Pag. 460] Sopra la Scrittura sagra compose lettioni, et in pieno concorso di popolo nella sua Chiesa recitò. Ne studij infaticabile la maggior parte dell'hore sopra i libri consumava, et con la penna alla mano procurò arricchire con sue dottissime opere la posterità. Hor si vedono le degne fatiche di questo grand'huomo nella famosa Libreria di S. Agostino di Cremona, come tante reliquie conservate, viva ancor mantenendosi la speranza, che scosse un giorno dalla polvere habbino alla publica luce a comparire, et sono:Conciliationes praecipuarum difficultatum inter Platonem, et Aristotilem discrepantium.Conciliationes praecipuarum difficultatum inter D. Thomam, Scotum, et Aegidium Romanum.
De materia Caeli iuxta doctrinam Aegidij Romani, et contra vulgarem aliquorum opinionem.
De Magnitudine stellarum contra Astronomos.
Opus logicum Aegidiorum.
Theologici cursus Disputationes Tomi duo.
De Missae Sacrificio theologicum tripartitum opus, in quo eius dignitas, virtus, et efficacia, ac simul, quae ad Sacerdotum caeterorumque fidelium obligationes pertinent sic explicantur, ut sublatis, quae inter Doctores esse videntur, controversijs, in communi certaque doctrina pateant Decretorum S. Congr. Concilij de celebrat. Missarum veritas, Sanctitas, et necessitas etc.
Lettioni sopra il Salmo Miserere.
Dodeci Ragionamenti sopra l'Astitit Regina a dextris tuis.
Discorsi, et Panegirici di Diversi.
Oratio funebris in laudem Alexandri Schinchinelli 1602.
Oratione funerale per la Sereniss. Regina di Spagna 1612.
Et queste due Orationi impresse si trovano. Accompagnò il Borghi con il sapere le più amabili qualità di modestia, mansuetudine, mortificatione, osservanza religiosa, devotione, essemplarita, et veracità. Fu Padre ritirato, solitario, ne pensieri cupo, di parole scarso, di faccia più tosto austera, che gioviale, quantunque a niuno sapesse far male,[Pag. 461] amatore de Virtuosi, et che partorì alla Congregatione i primi soggetti dell'età nostra. Per sua cagione al Monastero di Cremona l'opulente heredità Marnia ascendente a ducento milla, et più lire pervenne. Varie Prioranze tenne in Congregatione, hebbe alcune volte la carica del Visitatore, et in fine nel Capitolo del 1632, al Vicariato Generale con commune sodisfattione ascese. Era intento il buon Prelato al procurar la stmpa de suoi volumi:De Sacrificio Missae, quando impatiente la morte di più aspettare lo tolse l'anno 1640, da vivi per donarlo all'eternità della vita..*