XXXIII° CAPITOLO DI MILANO - CLXIV° DELLA CONGREGATIONE

 

XXXIII° CAPITOLO DI MILANO

CLXIV° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 441] Fu scielto quest'anno 1622 il Monastero di Milano per le solite capitolari fontioni della Congregatione. Antonio di Cremona fu dall'antianità obligato alla Presidenza, et Alessandro di Viadana conseguì del Vicariato Generale le gratie; Tomaso di Brescia, Paolo Camillo di Lodi, Aurelio di S. Germano, et Benigno di Bologna furno in Deffinitori creati, compìto poscia il Deffinitorio con il Vicario Generale, et Visitatori assoluti; et alla nuova visita si deputorno Giovanni Battista di Pavia, Giovanni Battista di Crema, Flaminio d'Alfianello, et Carlo Antonio di Milano. Il P. Hippolito di Bologna continuò ad esser Compagno, et in Procurator Generale entrò il P. Giovanni Battista di Treviglio.

CLXVII°VICARIO GENERALE

ALESSANDRO DI VIADANA

[Pag. 442] Seguirno d'Alessandro Tomari di Viadana i natali nell'anno 1569, et stato religioso Agostiniano nella Primavera de suoi giorni, mostrò che i fiori soglion esser presagio de frutti, qualhor dalla fiorita Primavera dell'età passò alla estiva stagione de studij, per poscia nell'Auttunno della maturità farne la sospirirata raccolta de frutti.[Pag. 443] L'ingegno sublime d'Alessadro alle lettere applicato non s'appagò di raderne la superficie, ma nel midollo concentratosi ne sviscerò le più recondite, et essatte notitie, che poi le servirno per la tessitura di quel nobil ammanto di meriti, ch'in tutt'il tempo di sua vita lo circondò. Sotto la disciplina d'un Maestro di tanto grido, qual fu Costanzo di S. Gervasio, non doveva altro allievo uscirne, che un Alessandro, che tale di nome non solo fosse, ma etiamdio di fatti; havendo questi alla dottrina ricevuta così ben con l'opre corrisposto, che conoscer si fece per uno de migliori Lettori havesse ne suoi tempi la Congregatione. Ferrara, Modana, Genova, Mantova, et Roma ne viddero con singolar profitto della gioventù l'esperienza; et Nicola Dalmatio, che pur fu Vicario Generale, et indi Vescovo di Fossano suoi pregi maggiori riponeva in esser stato uno de discepoli del Tomari, dalla cui scuola, come da Cavallo Troiano gl'huomini armati uscivano per debellar l'ignoranza. Varij titoli, et prerogative fuori della Religione honororno il suo merito, eletto in Roma Teologo nella Congregatione sopra l'indice de libri prohibiti; in Mantova, et Casale Consultore del Sant'Officio; et dal Serenissimo Carlo Primo Duca Di Mantova in suo Teologo deputato. Così la Congregatione nostra in varie forme ne guiderdonò le fatiche, havendolo, in specie al grado supremo di Vicario Generale l'anno 1622, sollevato; premio dovuto a puochi, et a que soli, che con la chiave del merito se n'aprono la porta. Ampliò con molte, et degne fabriche il suo Monastero di S. Nicola di Viadana; fu de Conventi di S. Agnese, et S. Giovanni Buono di Mantova benefattor singolare, quivi, et in ogni luogo lasciando della sua pietà, et munificenza evidentissimi contrasegni. Fu alcune volte Deffinitore, et una fiata per Breve Pontificio dichiarato tale, et nel primo luogo riposto, a lui poscia dovendosi la Presidenza del seguente Capitolo se vi si fosse trovato. Sostenne con petto di bronzo pesanti colpi di fiera, et maligna persecutione, scoprendosi in tali emergenti un vero ritratto della costanza, un essemplare della fortezza.[Pag. 444] Sortì natura lieta, gioconda, affabile, cortese, et per cattivare l'altrui benevolenza molto efficace. Alla decrepità pervenuto, con l'haver tutti li fastidij deposto, ad una vita libera, quieta, et pacifica pienamente si consagrò; rattenendo anco ne gl'ultimi anni que' spiriti giulivi, et vivaci, che nell'età più fresca possedeva. In età di 84 anni l'anno 1653, alli 9 Maggio spirò, quasi dormendo, l'anima, et co' suoi maggiori si riposò.

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