IV° CAPITOLO DI CASALE - CXXVI° DELLA CONGREGATIONE

 

IV° CAPITOLO DI CASALE

CXXVI° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 337] Casale fu la Città eletta per la celebratione del Capitolo Generale 1575 nel Convento di S. Croce. Qui hebbe l'honore d'esser Presidente Teofilo di Treviglio, et l'elettione del Vic. Generale cadè nella persona del P. Egidio di Savona. Fu il Deffinitorio composto de quattro seguenti PP. Tomaso di Calusco, Giovanni Battista di Carignano, Nicola di Cremona, Clemente di Livorno, a quali s'accoppiorno il Vicario Generale, et Visitatori trapassati. Si confermò il Procurator Generale Timoteo di Mantova, che perseverò nell'officio fino all'anno 1577, in cui li fu Paolo Camillo di Crema surrogato. Si nominò in nuovo Compagno Clemente di Cremona, et furno gl'eletti Visitatori Deodato di Borgo, Gabriele di Ferrara, Marc'Antonio di Brescia, e Filiberto di Chierasco. Per tre anni successivamente non fu più alcun Capitolo Generale convocato, mercè la pestilenza, che per varie Provincie, et Città d'Italia andava serpeggiando, cagione, che chiusi li passi, non fosse a Religiosi permesso il libero transito da un luogo all'altro. Furno però gl'Officiali tutti del publico Vicario Generale, Deffinitori, Visitatori, Procurator Generale, et Compagno prima nel 1576, indi nel 1577 con auttorità Apostolica confermati, et il Capitolo da un anno all'altro prorogato, et ciò ad instanza del Cardinale Savelli Protettore dell'Ordine, le cui lettere ne publici Archivij della Congregatione si conservano. Così durò un intiero triennio il vicario Generale Egidio, ne prima del 1578 fu più alcun Capitolo celebrato.

CXXVII° VICARIO GENERALE

EGIDIO DI SAVONA

[Pag. 338] Entrò ne chiostri Egidio Savonese della Fameglia Galliani l'anno della salute 1532, nel mese d'Aprile, dopo haver l'adolescenza trascorsa fra libri humani, et riportatone il frutto di quella general cognitione, che rende l'huomo fregiato di belle lettere. Da studij humani fece nella Religione tragitto a divini, et sotto la disciplina, prima Aurelio di Crema,[Pag. 339] poi di Giovanni Agostino di Bassano, et ultimamente del Fossanino, che tutti all'apice pervennero della prima dignità, s'inoltrò di modo nel profitto, che quanti fosser de suoi Compagni nel sapere precorse, divenuto appo gl'emuli oggetto d'invidia, et a desinteressati d'ammiratione. Le catedre, et i pulpiti furno frequenti teatri, ne quali rappresentava i prodigi della sua dottrina. I confessionarij potevansi per suo conto dire Casa del Sole, donde diffondeva Egidio i raggi benigni d'ogni spirituale ammaestamento. Condannato per alcuni anni al governo delle Monache conservò immacolate tante anime a Dio, quante erano le pecorelle alla sua cura commesse. Per la sola obbedienza fu astretto accettar in Congregatione varie Prioranze, et si diportò sempre in modo, ch'entrando alla carica con sodisfattione di tutti, se n'usciva trionfante, dalle lodi, et applausi accompagnato. Cinque volte hebbe l'impiego di Visitatore, quattro fiate eletto Deffinitore l'anno 1555 nella corte Romana deputato Procurator Generale, indi nel capitolo di Casale dell'anno 1575 alla suprema Prelatura assonto, non meglio potendo esser rimunerato il sommo merito del Galliani, che con sommi honori, a quali sempre con eroiche imprese gloriosamente s'avanzò.

In tempo che il timone della nostra Republica moderava Egidio fiera borasca di contagioso malore travagliar si vidde l'Italia tutta, per lo che chiusi i passi, impediti i viaggi, sospesi i commerci, levati i traffichi, vietati i Capitoli, se fu egli astretto con auttorità Apostolica continuar tre anni nel governo, pur non trascurò minima di quelle parti, a quali l'officio l'obligava, constituendo in varie parti Commissarij, Visitatori, Vicegerenti, Luocotenenti, che vedessero, e per la provigione avisassero, quando l'urgenza non li necessitasse senza dilatione di tempo al provedere; et in alcuni luoghi che potè Egidio personalmente visitaare, non ostante tocchi dalla pestilenza, ponendo la propria vita a sbaraglio accorreva al sollievo de miseri feriti, consolandoli, ricreandoli, sovvenendoli a misura bel bisogno, e di quell'ardente charità, che verso i suoi figli [Pag. 340] nel generoso seno nodriva. Lo preservò Dio dal fiero flagello, ma dopo due anni, che fu dal Vicariato Generale uscito, se ne volò nel Convento della Cella, ov'era Priore, l'anno 1580, alla participatione dell'eterne felicità, havendo molti beneficij alla Congregatione recato, et di nuove fabriche il suo Convento di Savona arricchito, che ancor si veggono con il nome d'Egidio segnante in eterno contrasegno delle sue degne operationi.

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