IX° CAPITOLO DI CREMONA - CXXI° DELLA CONGREGATIONE

 

IX° CAPITOLO DI CREMONA

CXXI° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 326] Il P. Teofilo Gallinoni Vic. Gen. convocò quest'anno nel mese d'Aprile il Capitolo della Congregatione in Cremona, ove il maggior de passati Deffinitori Teodoro di Mantova tenne la presidenza. Qui fu eletto nuovo Vic. Generale il P. Gabriele di Crema, et al deffinire deputati li Padri Girolamo di Fossano, Tomaso di Calusco, Serafino di Carpenedolo, e Modesto di Cremona. Col Vicario Generale assoluto, et Visitatori decorsi fu il Deffinitorio compito, et nuovi Visitatori sortirno Mauritio d'Ochieppo, Aurelio d'Alladio, Benedetto di Modana, e Benvenuto di Castenedolo. Restò ancor Procurator Generale Clemente di Livorno, come pur Aurelio di Cremona fu nel posto di Compagno confermato.

CXXII° VICARIO GENERALE

GABRIELE DI CREMA

Nacque in Crema Gabriele circa gl'anni del Signore 1516, et passata l'adolescenza nell'applicatione de studij humani, entrò nel 1532 nella religione per applicarsi a divini, in essi tal profitto facendo, che fu creduto l'Idea d'un perfetto religioso, l'essemplare d'un vero servo di Dio. Con genio particolare s'accinse al dispensar a'fedeli la parola divina, [Pag. 327] ne volendo esser di quelli che convertuntur in vaniloquium volentes esse legis Doctores, non intelligentes neque quae loquuntur, neque de quibus affirmant; datosi allo studio della carità de corde puro, et conscientia, et fide non fincta, più con l'opre sante, che con la lingua, più con l'essemplarità de costumi, che con la voce predicava, stimato a suoi tempi un vero Predicatore Apostolico, che ancor tacendo a Christo traheva, ne fatica veruna risparmiava per l'anime al Cielo condurre. Que' luoghi, ove conosceva il vitio, più che in altra parte trionfare, erano da Gabriele frequentemente visitati; qui insegnando, qui riprendendo, qui predicando; e con forte si propitia, che mosse più fiate le communità intiere al portarsi processionalmente, et con ignudo piede in difficili pellegrinaggi, a tutti con il Crocifisso alle mani, scalze piante, et cintura al collo precedendo Gabriele, che novello Mosè serviva loro di Duce et scorta, per tutti condurre nella fortunata terra di promissione. Dalla gran stima che di questo venerando religioso i Vescovi, e le Città facevano, servono alcune lettere, che nel Archivio di Roma, et altrove si conservano d'infallibile attestato, bramato, cercato, chiamato, supplicato Gabriele al voler con la sagra sua dottrina dar cibo all'anime fedeli, nomato fra gl'altri da Vescovi di Pavia, Modana, et Tortona, Lingua di Serafino, Organo di Dio, et vero Padre dello Spirito. Vediamo di Gabriele nell'accennata materia degne operette alle stampe, et sono:

Idea d'un perfetto Predicatore.

Modo ch'usar devono i predicatori per convertire gl'eretici, et confermare i fedeli.

L'hebbe il Vescovo di Tortona Cesare Gambara in direttore e Teologo, che pur un passo col piè della conscienza e dello spirito mai non mosse, se il bastone del conseglio, et dottrina di Gabriele non lo sostentava. Ne in Congregatione mancorno al suo merito proportionati impieghi, che oltre le Prioranze degnamente essercitate, quattro volte lo troveremo Deffinitore, altrettante Compagno, [Pag. 328] una Visitatore, et in fine a pieni voti nell'anno 1570 Vicario Generale. Più oltre non s'avanzò di questo Prelato la vita, che l'anno stesso della suprema dignità trovandosi in visita fu dalla morte visitato ch'aprì le porte all'anima per l'ingresso de sempiterni trionfi.

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