XV° CAPITOLO DI MILANO - CVIII° DELLA CONGREGATIONE

 

XV° CAPITOLO DI MILANO

CVIII° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 300] Il Capitolo si congregò di nuovo quest'anno in Milano, et vi fu Presidente in vece del P. Giovanni Agostino di Bassano morto nel passato Genaio, il P. Giovanni Battista di Cherio più vecchio de gl'altri Deffinitori. Concorsero i voti in eleggere Vicario Generale il P. Tomaso di Calusco Bergamasco, come altresì in deputar Diffinitori li Padri Egidio di Como, Aurelio d'Alladio, Teodoro di Mantova, Teofilo di Triviglio, ch'hebbero poi nel deffinire compagni li Padri Vicario Generale, et Visitatori assoluti. Il P. Giovanni Battista di Carignano restò nell'officio di Procurator Gen., et il P. Pietro Nicola di Bergamo fu dato in Compagno al nuovo P. Vicario Generale. S'hebbero per fine in Visitatori Gabriele di Lucca, Serafino di Carpenedolo Gabriele di Ferrara, e Andrea di Lanceo.

CIX° VICARIO GENERALE

TOMASO DI CALUSCO

[Pag. 301] Calusco è terra assai nominata nel territorio, et Diocesi di Bergamo, et quivi a punto nacque Tomaso l'anno 1511 dalla famiglia Coglioni, communemente detta Colleoni, ch'è delle più insigni, e cospicue, non di quella Patria solo, ma di tutta la Lombardia. Lo portò alla Religione il solo affetto di servir a Dio, e salvar l'anima sua, che perciò preso l'habito sagro nel Monastero di S. Agostino di Bergamo[Pag. 302] dal P. Clemente Vertova all'hora Priore del Convento l'anno 1526, diè subito saggio de suoi devotissimi talenti, scopertosi di quelle più rare, et singolari qualità arricchito, che in un Religioso si possano desiderare. Non hebbe mai bisogno di sprone per esser eccitato alla servitù di Dio, ma di freno più tosto, perché talhora pareva trascendesse i limiti delle sue forze ne digiuni, astinenze, et mortificationi, che pratticava. Trascorsa la carriera de studij, gionse al pallio di quegl'honori, che dispensa la Congregatione a meritevoli. Essendo Priore nella Patria beneficò il Monastero con varie fabriche, et in ogni luogo, ove Tomaso hebbe occasione di governo fece a Conventi sempre sperimentare segnalati vantaggi. Fu sopra modo amatissimo dell'osservanza, impiegando ogni suo spirito per conservarla. Zelantissimo dell'honor di Dio, frequentissimo al Choro, etiamdio quando l'officio supremo l'obligava ad assistere ag'interessi di tutta la Congregatione. Si scoprì nell'interesse imputabile, abborrendo que' mezzi tutti, o motivi, che potessero intaccare d'un minimo neo la sua riputatione. Nell'essercitar giustitia non guardò in faccia a chi chi sij, tenendo solo Dio avanti le pupille, et il maggior bene della sua Religione. Guadagnò alla Congregatione un Nipote, che gli fu seguace non tanto nei meriti, quanto ne gl'honori, sendo pur questi a suo tempo stato assonto al Vicariato Generale, et fu il P. Paolo di Calusco, di cui a suo luogo diremo.

Hebbe Tomaso nella Congregatione molti de più honorati, et riguardevoli gradi, et impieghi, che a meritevoli sij solita ripartire, due volte eletto Visitatore, sei volte Deffinitore, tre fiate Presidente, et altre tante Vicario Generale, gl'anni cioè del Signore 1557, 1564, et 1571. Quanto degnamente fosse questa dignità in Tomaso conferita, et quanto si potesse per il buon governo del publico dalla sua prudenza sperare, apertamente cavasi dalla lettera scritta alla Congregatione dal Padre Reverendiss. Generale dell'Ordine Christoforo di Padova sotto li 8 Luglio 1557, di si fatto tenore:

[Pag. 303] Venerabilies, et nobis in Christo dilecti salutem. Optimam spem de rebus Congregationis istius nostrae concepimus, cum intelleximus Vicarij munus, et officium Venerabili Patri Fratri Thmae de Calusco omnium consensu, et approbatione fuisse delatum. Et si enim de Congregatione ista securi semper, et quieti perstitimus, nunc tamen in hac sententia multo magis confirmati sumus, quod illum consilio, diligentia, prudentia, atque animo valere scimus, ita ut sub eius tutela, et protectione res vestras prosperos coeptus, progressus, atque exitus habituros esse plane confidimus. Itaque illius electionem auctoritate officij nostri tenore praesentium confirmamus. In nomine Patris etc. Datum Romae die 8 Iulij 1557, nostri officij solito suo sigillo. Fr. Christophorus Generalis indignus.

L'anno 1577 fu l'ultimo della vita di Tomaso, che essendo destinato Priore di Cremona, soprafatto in Bergamo da gravoso morbo in età di 66 anni abbandonò il respiro.

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