V° CAPITOLO DI BOLOGNA - CIV° DELLA CONGREGATIONE

 

V° CAPITOLO DI BOLOGNA

CIV° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 291] Habbiamo quest'anno il Capitolo in Bologna con la Presidenza del P. Giovanni Agostino di Bassano, che poi anco n'uscì con il titolo, et grado di Vicario Generale della Congregatione. Entrorno al deffinire li Padri Aurelio di Crema, Agostino di Novarelia, Teodoro di Mantova, et Agostino Maria di Dossena, e seco s'aggionsero il P. Vic. Generale assoluto Boniforte con li Padri già già Visitatori Egidio, Agostino, Modesto, e Paolo. Hebber il posto di Procurator Generale Agostino di Novarelia, di Compagno Gabriele di Crema per la terza volta, et di Visitatori Tomaso di Calusco, Egidio di Savona, Teofilo di Treviglio, et Remigio di Biella.

CV° VICARIO GENERALE

GIOVANNI AGOSTINO DI BASSANO

Dal nobile, et insigne Castello di Bassano Dicese di Vicenza, ove pur la Congregatione di Lombardia possiede un Monastero sotto il titolo di S. Cattarina, trasse i suoi natali Giovanni Agostino Diedo, che poi dal nome della Patria portò sempre il cognome di Bassanino. Applicato ancor giovinetto a studij, mostrò ben presto, ch'ogni cosa di lui si poteva sperare, mentre ad ogni scienza l'intelletto haveva disposto non solo, ma inclinato. Nella Filosofia seguì la dottrina di Platone, [Pag. 292] e riuscì in questa scuola così perfetto, che per diffendere la Platonica Filosofia, lo stesso Platone sembrava resuscitato. Entrato in grembo della religione Agostiniana sotto l'instituto dell'osservanza di Lombardia l'anno 1506, il giorno a punto di S. Agostino, da cui prese il glorioso nome, ricevendo l'habito dal P. Alfonso di Bergamo Priore di Bassano, et trasferito al Novitiato di Bergamo, ove poi sotto il Priorato del P. Giovanni Gabriele di Martinengo professò alli 25 Aprile 1508, et indi datosi tutto in preda a' studij sagri toccò ad un tratto quella meta di perfettione, che si riserba a gl'altri dopo longa, et faticosa serie d'anni, riportandone perciò l'encomio d'eccellentissimo Filosofo, prestantissimo Teologo, et eminentissimo Scritturista. Ma quello che sopra ogni cosa Giovanni Agostino conspicuo rendeva era il vederlo accompagnare tante virtù con un humiltà, e mansuetudine impareggiabile in modo, che se con le lettere gl'animi di stupore, et maraviglia riempiva, con la modestia, et affabilità de costumi i cuori rapiva, gl'animi imprigionava. Fu gratissimo a Paolo III Sommo Pontefice, ch'ammirando nel Bassanino un integrità incontaminata de costumi, oltre la sublimità del sapere, l'haverebbe di certo conforme il suo merito premiato, se non si fosse l'anno 1549 conosciuto mortale in tempo, che di fresco havuto haveva cognitione sperimentale di così virtuoso soggetto. Servì in qualità di Teologo a molti Vescovi, Cardinali, et Prencipi grandi. Trattò interessi di gran rilievo per la sua Republica Serenissima di Venetia, e nella Corte di Ferrara, e in quella di Savoia, et Mantova. Diede consegli, che poi furono abbracciati per la terminatione, et esito felice del Sagrosanto Concilio di Trento. S'adoprò in somma sempre in affari importantissimi, da quali ne riportò ad ogni cimento glorie, et applausi segnalati. Lo rimunerò a misura nelle proprie forze la Congregatione, ripartendoli tutti quegl'honori, che mai potesse, onde dopo haverlo destinato a molte delle più nobili Prioranze, cinque volte eletto Visitatore e, sette fiate Deffinitore, dopo haverlo deputato Compagno, et honorato Presidente, [Pag. 293] finalmente l'anno 1553, nel Capitolo di Bologna con publica sodisfatione lo creò Vicario Generale. Hebbe sucessore Giovanni Agostino nell'officio supremo il P. Feliciano di Cremona, che nel corso del suo governo havendo lasciata la vita, sottoentrò di nuovo il Bassanino la carica, sempre mostrandosi accerrimo diffensore della sua Congregatione, et conservatore dell'osservanza. Honorò le stampe con le sue fatiche, havendo dati alla luce i Commentarij sopra l'Epistola di S. Paolo a Timoteo, et questi dedicati al Reverendiss. Girolamo Serpando Generale dell'Agostiniana Religione l'anno 1553, con questo titolo:

Commentarij ex antiquis Patribus in D. Pauli epistola ad Timoteum .... et d'avvantaggio.

Catechismus de arte Neapolitana. impres. Romae 1547, incipitQuoniam vetus adagium etc.

Expositiones in epistolas Petri, Iacobi, et Iudae Apostolorum.

Gionto all'età di quasi settant'anni abbandonò il Mondo nel Monastero di S. Agostino di Bergamo l'anno cioè 1557, alli 10 Genaio, et hebbe pur ivi honorevole, et condecente sepoltura.

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