IV° CAPITOLO DI BOLOGNA - XCVII° DELLA CONGREGATIONE

 

IV° CAPITOLO DI BOLOGNA

XCVII° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 272] L'anno 1546 a tempi consueti della Domenica Terza dopo Pascha s'unirno i Comitij Generali della Congregatione nel Convento della Misericordia di Bologna. Tenne il grado di Presidente il P. Agostino di Bergamo, et l'elettione del Capo supremo cadè nella persona del P. Modesto di Ferrara. Si scielsero in Deffinitori li PP. Lattantio di Rumano, Eusebio di Casale, Aurelio di Crema, e Nicolò di Milano, seco poi unendosi conforme l'uso il P. Vicario Generale Michele, et PP. Visitatori decorsi. L'officio di Compagno si ritornò al P. Vincenzo di Bergamo, et in quello di Procurator Generale restò pure il P. Angelo di Pizleone confermato. Fra quattro Visitatori nuovamente eletti fu il terzo lo stesso P. Compagno Vincenzo aggionto a' PP. Onorio d'Asola, Angelo di Vicobrontio, e Giovanni Paolo di Crema.

XCVIII° VICARIO GENERALE

MODESTO DI FERRARA

[Pag. 273] Dall'antica e nobile fameglia Montecatini, e dallo stesso luogo Montecatino, Diocesi di Ferrara trasse l'origine Modesto. La qualità de suoi generosi natali le fu perpetuo stimolo al virtuosamente oprare, che perciò tanto nel secolo, quanto nella Religione conoscer si fece per un ritratto della virtù, per un essemplare delle honorate attioni.[Pag. 274] Fra studij a quali s'applicò hebbe singolar genio alla Filosofia di Platone da lui tanto felicemente appresa, che riuscì uno de più perfetti Platonici, che mai vedesse l'età sua, et forsi vedessero gl'antenati. Niuna cosa seppero Plotino, Porfirio, Gianblico, Proclo, Massimo Tirio, Marsilio Ficino, o altri Accademici ne scritti loro dichiarare, che Modesto non ne penetrasse il midollo, et diligentemente commentasse. Quindi dalle Catedre, la dove altri insegnavano la Peripatetica Filosofia, esso la Platonica deffendeva con tant'ardore, et franchezza, che pareva haver l'anima di Platone nel seno trapiantata. S'aggregò alla Congregatione Agostiniana di Lombardia l'anno 1505, ricevendo per mano del P. Modesto di Milano, Priore del Convento di S. Andrea di Ferrara l'habito sagro, et con l'habito lo stesso nome di Modesto. Nella Religione a studij Platonici aggionse quelli delle sagre lettere, facendo in esse non minor profitto di quello fatto havesse ne filosofici. Sopra Pergami in particolare non invidiò qualsivoglia più celebre Predicatore de suoi tempi, chiamato perciò da Marc'Antonio Guarino nel Compendio Istorico della Città di Ferrara:Famosissimo catedrante, et Predicatore di gran nome. Non era ancor Sacerdote l'anno 1509, che fu posto ne registri de Predicatori, et da tutte le parti erano al P. Vicario Generale fatte instanze per haver Modesto in Predicatore. Dalla risposta data dal Capitolo di Modana l'anno 1539 a' Signori Canonici della Catedrale di Lucca chiaramente si raccoglie, qual fama havesse Modesto nell'officio Apostolico, et quanto avidamente fosse da tutti bramato:Respondeatur RR. Canonicis Lucae, quod non possumus determinate eis assignare in Praedicatorem Ven. P. F. Modestum de Ferraria, quia ab alijs iam diu, et quam pluribus requisitus fuit. Quarant'anni continui essercitò Modesto l'arte celebre del predicare, in ogni luogo lasciando di sua dottrina, virtù et essemplarità perpetue memorie. Non fu scarsa la Congregatione in dar a questo Padre contrasegni di condegna remuneratione, havendolo non solo in tempi diversi, destinato al governo de più insigni Monasteri dell'osservanza,[Pag. 275] ma cinque volte creato Deffinitore, tre Visitatore, Giudice privilegiato ne Capitoli, Presidente, et anco Vicario Generale l'anno 1546 nel Capitolo di Bologna, con publico applauso, et commune sodisfattione di tutti. Mancò di vivere l'anno 1548, ma non mancano, nè mancheranno le glorie da lui lasciate alla patria, et alla Congregatione.

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