I° CAPITOLO DI PONTEVICO - LXXXI° DELLA CONGREGATIONE

 

I° CAPITOLO DI PONTEVICO

LXXXI° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 247] Nell'anno 1530 si celebrò il Capitolo Generale nel Convento della Misericordia di Pontevico. Qui fu Presidente il Padre Giustiniano di Cremona maggiore de passati Deffinitori, et con unanime consenso fu creato Vicario Generale il P. Aurelio di Brescia. Tennero il posto di Deffinitori li Padri Nicolò di Carignano, Cherubino di Crema, Modesto di Ferrara, e Nicola di Brescia, con l'intervento del P. Vicario Generale Lodovico, et de Visitatori vecchi Agostino Maria di Bergamo, Giovanni Evangelista di Milano, Giovanni Agostino di Bassano, et Agostino di Villanova di Casale. La nova elettione de Visitatori cadè nel P. Clemente di Bergamo, Michele di Castelletto, Tomaso di Milano, et Francesco Maria di Candelo, il Procuratore Gen. rimase confermato; et compagno fu il P. Nicola di Brescia.

LXXXII° VICARIO GENERALE

AURELIO DI BRESCIA

Questo fu di Casa Migli nobile nella Città di Brescia, ch'entrato giovinetto nella Congregatione ricevette qual molle cera gl'impronti di tutte le virtù per portarle di continuo radicate nel cuore. Fra l'altre sue doti vantò singolarissima modestia, che tanto più caro lo rese a tutti, quanto che il sapere, che suol esser radice della superbia, [Pag. 248] era in lui tutto vestito d'humanità, et piacevolezza. Fu Lettore di Logica, Filosofia, e Theologia, et molto perito nella Matematica, all'hora solo mostrando godere che poteva partecipare a gl'altri le sue virtù. Non lo lasciò la Congregatione in otio, che, oltre l'impiego delle continue lettere, hebbe il maneggio di moltissimi Monasteri dell'osservanza, come di Roma, Crema, Brescia, Mantova, Savona, Alessandria, et altri, facendo in ogni luogo desiderare la continuatione del suo reggimento, perché tutto amabile, et d'una clemenza religiosa, et osservante ripieno. Fu Compagno del P. Vic. Gen. Ambrogio Miniani suo compatriota l'anno 1510, Giudice privilegiato del Cap. Gen. l'anno 1528. Tre volte Visitatore, quattro Presidente, et due fiate Vic.Gen., cioè gl'anni 1530, et 1535. Passò a miglior vita verso la fine dell'anno 1536, essendo Priore di Crema, et perchè fra le sue spoglie si trovò ricco repositorio d'oro con dentro un pezzo di legno della S. Croce già donatoli dall'Altezza di Savoia, fu nel capitolo del 1537 determinato dovesse questa beata reliquia esser della Sacristia di S. Barnaba di Brescia a honor perpetuo di quel Sagratissimo Legno, et memoria del P. Aurelio, e tale fu il deciso del precitato Capitolo di Milano: Lignum Crucis cum theca aurea valoris scutorum quatuordecim, quod repertum fuit in rebus R. P. F. olim Aurelij de Brixia sit Sacristiae Conventus nostri S. Barnabae Brixiae ad perpetuam devotionem ligni Sanctissimae Crucis Domini Nostri Iesu Christi.

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