V° CAPITOLO DI MANTOVA - LXXV° DELLA CONGREGATIONE

 

V° CAPITOLO DI MANTOVA

LXXV° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 233] S'unirno i Padri della Congregatione di Lombardia in Mantova per celebrarvi quest'anno il solito Capitolo. Hebbe d'impiego di Presidente il P. Gregorio di Piur maggiore de passati Deffinitori, et quello di Vic. Gen. fu conferito al P. Lodovico di Vercelli. S'elessero in Deffinitori li Padri Giovanni Gabriele di Martinengo, Antonio di Fiorenza, Tomaso di Milano, et Paolo di Dragonerio. Vi fu assistente il P. Romagnano Vic. Gen. assoluto, et i Padri Visitatori Giustiniano di Cremona, Gabriele di Castenedolo, Aloisio di Crema, et Bernardino d'Alladio. Per l'anno susseguente si deputorno Visitatori li PP. Antonio di Crema, Dionigio di Milano, Procuratore Generale Goffredo di Montanario, et Serafino di Ponte Procuratore Gen. come sopra, et Compagno il P. Giovanni Battista Marenzi di Bergamo.

LXXVI° VICARIO GENERALE

LODOVICO DI VERCELLI

[Pag. 234] Nel Convento di S. Croce di Casale prese l'habito della Congregatione Lodovico Agatia overo Aiazza di Vercelli figlio d'un altro Lodovico l'anno del Signore 1485, essendovi Priore il P. Andrea di Lombardorio. Nello stesso Monasterio fece il suo Novitiato, scoprendo un indole non ordinaria per qualsivoglia altissima cognitione, et un genio[Pag. 235] celeste alle cose di Dio, et profitto religioso. Applicato a studij mostrò in puochi anni qual esser dovesse nel corso tutto di sua vita, qual'hor non tralasciando per qual si fosse più grave occupatione di studio le sue consuete orationi, mortificationi, et spirituali essercitij, nè queste impedendoli punto il corso de studij, si fece ben presto conoscere per l'uno, et per l'altro ambidestro, con ugual consolatione maneggiando il Crocifisso, et i libri de scholastici. Riuscì perciò uno de più esemplari Religiosi che in que' tempi havesse la Congregatione, et insieme uno de più eccellenti Theologi, che salissero le Catedre; onde il P. Romagnano stato Vic. Gen. costumava direesser caduto in Lodovico, come già in Eliseo il doppio spirito d'Elia, e per la cognitione de Misterij divini, et la bontà della vita, che le sue attioni canonizava. Lesse parecchi anni la Theologale nella Catedrale di Vercelli, et lo stesso essequì in altre Cittadi in tempo che vi si ritrovava Priore, godendo i Vescovi nell'ammirabil dottrina di questo Padre, che cavava la luce dalle medeme tenebre per illuminare i cuori. Fu uno de primi che nel Piemonte, et luoghi circonvicini s'opponesse a' principij dell'Eresia Luterana, che nel cuore d'alcuni piantava le radici, scrivendo, disputando, e predicando in diffesa della cattolica verità, onde leggiamo del suo un volumede sermoni latini pieni d'ogni più soda dottrina, et christiana eruditione. Hebbe per questa cagione alcuni travagli, et affronti, che però tutti per amor di Christo patientemente sopportava, et fra gl'altri da un Nobile della patria Luterano, che fece assalir Lodovico, mentre da Vercelli se ne passava a Casale, et aspramente batterlo, quasi pensasse in si fatte forme sgomentarlo, perchè si ritirasse dal più inquietare l'eresia, et farsi della Religione diffensore.

Varie delle più rilevanti cariche essercitò nella Congregatione, perchè oltre l'esser stato Priore de più cospicui Monasterij, otto volte fu Deffinitore, tre Presidente, quattro Visitatore, et altretante Vic. Gen. cioè gl'anni 1524, 1529, 1534, 1539. Hebbe la deputatione per la rassegnatione fatta alla Congregatione [Pag. 236] del Monastero di S. Steffano di Villa Franca, et la ridusse al compimento desiderato. Durano le memorie di Lodovico fin all'anno 1540, nè più oltre s'estendono, havendo egli nell'anno predetto terminato il corso de suoi giorni per vivere eternamente con Dio.

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