IV° CAPITOLO DI CREMA - LXXII° DELLA CONGREGATIONE

 

IV° CAPITOLO DI CREMA

LXXII° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 225] Fu convocato il Capitolo di quest'anno nel Convento di Crema, tenendovi la sopraintendenza il P. Modesto di Cremona Presidente conforme l'ordine de Deffinitori passati. Il governo della Congregatione restò appoggiato al P. Andrea di Crema, et nuovi Deffinitori furno Lorenzo Lampugnano di Milano, Gregorio di Piur, Lodovico Agazia di Vercelli, et Antonio Dulciati di Fiorenza. Entrò nel Deffinitorio anco il P. V. G. assoluto Giovanni Gabriele, et con esso tre de Padri Visitatori vecchi, cioè Gabriele di Castenedolo, Giacomo Filippo di Poirino, et Paolo di Dragonerio, essendo il Ferrarese defonto. Si confermò nel posto di Procuratore Gen. il P. Dionigio di Milano, s'elesse in compagno il P. Michele Sertorio di Castellatio, et creati Visitatori li PP. Giovanni Galeazzo di S. Angelo, Nicolò di Carignano, Pietro di Ferrara, et Deodato di Vercelli. Le deffinitioni, et constitutioni abbreviate, essaminate, confermate a privilegi, dichiarate, riformate, et con nuovo essame discusse in questo Capitolo di Crema conforme il deciso dell'antecedente, con pienezza de voti, et senza alcuna discrepanza rimasero approvate, et confermate, frapostavi l'autorità Apostolica, ch'in vigore de privilegi vien concessa al Deffinitorio; et ne fu promulgato il decreto per l'essecutione. La stessa approvatione si rinovò nel Capitolo di Brescia susseguente 1522, donate indi alla luce delle Stampe in perpetuo governo della Congregatione.

LXXIII° VICARIO GENERALE

ANDREA DI CREMA

[Pag. 226] Scarsissime habbiamo le memorie di questo Padre, non ostante dal puoco che di lui ritroviamo si possan in qualche parte dedurre le sue riguardevoli, et religiose qualità. Fu della famiglia Gritti non intima in que' tempi nella Città di Crema, et vestì l'habito sagro nel Convento della Patria per mano del P. Constantino di Crema Priore di S. Agostino l'anno della redentione 1484. Pria pervenisse al grado supremo trascorse gl'inferiori tutti soliti dispensarsi dalla Congregatione, onde lo troveremo Predicatore, di non ordinario valore, Lettore di Logica, Filosofia, et Teologia, Priore de Conventi diversi, Luogotenente del P. V. G. tre volte Visitatore, et in fine portato dal proprio merito al Vicariato Gen. l'anno 1521. Amò in sommo grado la virtù et studiosi, procurando questi aiutare, acciò pervenissero alla perfetta conquista delle scienze anteponendoli a tutti gl'altri, et cercando fossero sempre le fatiche loro rimunerate. Diede alla Congregatione varij soggetti di stima da lui col latte della dottrina allevati, et con il pane del sapere nodriti, che furno Tomaso di Carpenedolo, Aurelio di Crema, Aloisio di Crema, Tomaso di Milano, et altri molti, de quali alcuni li furno nel grado di Vic. Gen. uguali; se prima nell'altezza della cognitione se gli scoprirno seguaci. Uscito dal Vicariato Gen. fu alla cura destinato del Monastero di S. Maria del Popolo di Roma, ove puochi mesi hebbe campo di far nota in si nobil maneggio la sua prudenza, mentre da grave morbo assalito l'anno medemo 1522 abbandonò il respiro.

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