V° CAPITOLO DI CREMONA - L° DELLA CONGREGATIONE

 

V° CAPITOLO DI CREMONA

L° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 169] Il cinquantesimo Capitolo della Congregatione si celebrò nel Convento di Cremona, e perché nel Capitolo ultimo di Brescia si era pervertito l'ordine consueto, ch'il più vecchio de Deffinitori passati fosse Presidente; nel Capitolo seguente, perciò di commissione del Sommo Pontefice il Cardinal di Portogallo, et ad istanza della Congregatione fece qui publicar ordine per l'essecutione, et continuatione dell'uso già introdotto, dichiarando, ch'il più antico de Deffinitori passati s'intendesse eletto in Presidente, o come altre volte si diceva in Vicario del Capitolo. Così dunque nel Capitolo di Cremona entrò Presidente il V. Tadeo d'Invrea cui per antianità toccava: Vi fu creato Vicario Generale il P. Gaudentio di Bargi, essercintorno l'officio di Deffinitori li PP. Luchino di Milano, Giovanni Agostino di Bergamo, Archangelo di Gallarate, e Modesto di Milano con l'annesso del P. Vic. Gen. assoluto, et due PP. Visitatori vecchi Marcellino, e Lorenzo, mentre de gl'altri l'uno era Presidente, l'altro assente. Nuovi Visitatori li PP. Basilio di Ripa, Giovanni Agostino di Bergamo, Luca di Musio, Alessandro di Pavia. Procuratore Generale il P. Fabritio di Vercelli, et Compagno Raffaele di S. Giorgio.

LI° VICARIO GENERALE

GAUDENTIO DI BARGI

[Pag. 170] Sarà sempre celebre il nome di Gaudentio nella Congregatione nostra, che educato da quei primi Padri dell'osservanza divenne ben presto un prototipo di Religione, et essemplarità. Nacque in Bargi luogo del Piemonte, ove al presente la Congregatione tiene picciolo Convento, et vestì l'habito Agostiniano circa gl'anni del Signore 1460. In lui si viddero sempre corrisponder i fatti al bel nome teneva, posciachè s'egl'era di natura hilare, et allegra senza però mai traviare dal sentiero della gravità, et contegno religioso, pur instillava giocondità, et allegrezza in chiunque con esso lui pratticava. Suoi studij particulari furno casi di conscienza, et sagri canoni, onde lesse parecchi anni la morale in varij Conventi della Congregatione, non tralasciando si fatto essercitio, etiandio quando il posto di Priore lo poteva tenere in altre fontioni occupato. Ne maneggi co' Prencipi, et Grandi riuscì assai versato; che perciò portando l'occasione d'haversi a negotiare con somiglianti personaggi, Gaudentio era de primi su'l tavogliere, mostrando l'esperienza quanto felicemente riducesse ogni trattato a buon fine. Dovendosi l'anno 1476 prender il possesso del Convento di Casale, al quale la Congregatione sforzatamente condescendeva, stanti le continuate doglianze de PP. Conventuali, et essendo affare, che seco portava non picciole difficoltà, et che con ogni maggior cautela, et segretezza conforme il concertato con l' Eccellentissimo Marchese di Monferrato Guilelmo Paleologo, bisognava maneggiare, fu colà spedito Gaudentio in primo Priore con competente fameglia, dalla di cui destrezza, accortezza, et prudenza restò quell'arduo negotio[Pag. 171] pacificamente stabilito, con sodisfattione di quel Prencipe, e gloria perpetua della Congregatione. Restò al govrno di quel Monastero alcuni anni il buon Padre servendo nel tempo medesimo il Marchese Guilelmo in qualità di Theologo, Confessore, et Consigliere, anzi di Legato, et Ambasciadore, sendo da lui stato inviato a negotiare co' Prencipi del Piemonte per interesse de confini, et sempre con la solita fortuna di ritornarsene con la palma alle mani vittorioso, e trionfante. Non vi fu grado nella Congregatione, per cui Gaudentio non salisse, et quindi s'aprisse la strada alla suprema dignità dell'osservanza. Lo trovaremo di molti Conventi Priore, compagno del Superior maggiore; due volte Procuratore Generale, cinque Visitatore, altre tante Deffinitore, et in fine due fiate Vicario Generale cioè gl'anni 1499 et 1504. Nel Capitolo, che l'anno 1509 si celebrò in Mantova fu un'altra volta al medesimo honore proposto, ma egli, ch'ormai vecchio, tutto bramava consagrarsi al riposo, ne rifiutò l'incombenza, procurando in sua vece eletto fosse il P. Giovanni Maria di Villanova d'Asti soggetto per ogni parte meritevole, et per regger la Congregatione proportionato. Andò fra morti Gaudentio l'anno 1513 in tempo a punto, che dal Capitolo di Vercelli l'anno antecedente era stato privilegiato con le parole poste nella dispositione della Fameglia di Torino: (Rev. P. in Christo F. Gaudentius de Bargijs Conf. et Pred., qui ob maturam suam aetatem primum locum tenebit post Priorem, volumus insuper ut unum ex Fratribus Conventus Taurini, quem elegerit, habeat servitorem, et ad aliqua Congregationis onera nisi sua sponte non cogatur, quantunque la religiosa sua vita, et santi costumi ne lo faccino credere sempre nell'eterna gloria vivente.

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