III° CAPITOLO DELL' EREMO - XLVI° DELLA CONGREGATIONE

 

III° CAPITOLO DELL' EREMO

XLVI° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 162] S'unì quest'anno il Capitolo Generale della Congregatione di Lombardia nel Convento dell'Eremo del mese di MagGiovanni Fu quivi Vicario Capitolare il P. Benigno di Genova stato il primo de passati Deffinitori, et vi fu creato Vicario Generale dell'osservanza il P. Severino di Clusone. Intravennero Deffinitori li PP. Agostino di Crema, Tadeo d'Invrea, Mariano di Genezano, et Angelo di Lovere, essendovi di più presente il P. Vic. Gen. assoluto Marcellino di Milano, con li PP. Visitatori Bartolomeo di Palazzolo, Gaudentio di Bargi, Emmanuele da Modana, e Ambrogio da Brescia. In nuovi Visitatori restarono eletti Tadeo d'Invrea, Mariano di Genezano, Alfonso di Musio, e Modesto di Milano; in Procurator Generale il P. Raffaelle di S. Giorgio, et in Compagno il P. Agostino Maria da Bergamo.

XLVII° VICARIO GENERALE

SEVERINO DI CLUSONE

Da Clusone terra assai grande, et nobile del territorio et Diocese di Bergamo trasse l'origine Severino della Famila Bonicelli. Mandato da Parenti alla Città ad apprender le virtù, scielse in suo Confessore, et P. Spirituale [Pag. 163] il P. Simpliciano da Bergamo Priore del Convento di S. Agostino, huomo di gran bontà, et integrità de costumi, da cui santi consegli, et religiose essortationi commosso abbandonò il mondo, et vestì l'habito sagro Agostiniano per mano del medesimo l'anno del Signore 1460. A pena Frate, fu dall'obbedienza inviato a Cremona, ove dimorò la maggior parte de giorni di sua gioventù applicato a studij delle più massiccie scienze, nelle quali a gran passo avanzandosi, pervenne in pochi anni al possesso d'una perfettissima cognitione filosofica, e theologica, che lo rese a tutta la Congregatione conspicuo. Dall'esser discepolo si fece scala all'esser Maestro de gl'altri, che perciò con la lettura guadagnò nome immortale, pochi essendo, che nella profondità del sapere, et facilità dello spiegare a lui si potessero pareggiare. Ma come l'humiltà della primitiva Congregatione non permetteva il far delle scienze publica ostentatione, così sotto il velo della mansuetudine coprendo Severino il bel tesoro dell'intelligenza, donò alle fiamme alcuni suoi dotti componimenti sopra le sentenze, et quodlibeti d' Egidio Romano, volendo più tosto fosse con esso lui sepolta la fama del suo sapere, che con nota, ancorchè piccola di Vana gloria, vederla nel mondo perpetuata. Servì la Congregatione sua in mille impieghi di Letture, Prediche, Confessioni, Prioranze, Comissioni, visite, et altri publici affari sempre con ugual fedeltà, et essattissima diligenza. Cinque volte fu Deffinitore, quattro Visitatore, et poi l'anno 1495 con applauso di tutto il Capitolo Vicario Generale. Si portò con il famoso Lippo a Verona, per ricever un Monastero, che da quella Città veniva alla Congregatione essibito, benchè poi non ne seguisse l'effetto per le gravose appendici, che seco portava, come pur in altre somiglianti occasioni Severino era sempre uno degl'eletti, sendo egli dotato di somma destrezza nel negotiare, et prontezza impareggiabile nell'esequire. Il Convento di Viadana riconosce da questo buon Padre la meglior parte de suoi edificij, il che pur fanno Modana, Ferrara, et altri Monasteri al suo governo dissegnati. Lasciò il Mondo l'anno 1497 [Pag. 164] in età di cinquanta quattro anni, dopo haverne consumati nel secolo diecisette, e trentasette nella Religione, in tempo che era stato eletto per la quarta fiata Visitatore, onde poi fu nell'officio in sua vece surrogato il P. Gaudentio di Bargi.

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