II° CAPITOLO DI FERRARA - XLI° DELLA CONGREGATIONE

 

II° CAPITOLO DI FERRARA

XLI° DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 148] In Ferrara fu quest'anno celebrato il Capitolo nel mese di Maggio v'intravenne Presidente il B. P. Benigno di Genova il maggiore de passati Deffinitori, et lo stesso n'uscì co' il governo della Congregatione creatovi per la nona, et ultima volta Vicario Generale. S'elessero in Deffinitori li PP. Agostino da Crema, Bartolomeo d'Invrea, Severino da Clusone, et Agostino di Milano, et con essi entrorno il P. Vic. Gen. Bartolomeo con tre Padri Visitatori, cioè Tadeo d'Invrea, Benvenuto di Brescia, et Tadeo di Pinarolo, tenendo l'altro il posto di Vicario Generale. A questo Capitolo fu il breve diretto d'Innocenzo VIII, che i Vicarij Generali, Visitatori, Deffinitori, Priori, Vicarij de Conventi, Confessori delle Monache etc. dovessero per certo tempo esser vacanti da qualunque officio, et amministratione, espresso l'ordine Pontificio con queste parole:Deputati pro tempore ad Vicariatus Generalis, Visitatorum, Deffinitorum, Priorum, et Vicariorum Domorum, nec non Confessorum Monialum, et Sororum Monasteriorum vestrae curae, et directioni comissorum aliaque officia, et administrationes Congregationis vestrae infra certa tempora sequentia, nequeant ad illa eadem, aut alia dictae Congregationis munera, et administrationes deputari, et assumi, aut illa gerere, et exercere mandando statutum, et ordinationem huismodi sub censuris ecclesiasticis, excommunicationis, suspensionis etc. Sconvolse gl'animi de Padri Capitolanti il tenore di questo Breve, et considerata l'impossibilità di poterla,[Pag. 149] conforme il prescritto delle parole, essequire stante la penuria de soggetti habili al governo, et publici impieghi, non fu nel Capitolo publicato, con pensiero di poi far ricorso alla somma benigità della Santa Sede per la moderatione. Ma ciò penetrato dal Pontefice, pria il Capitolo si terminasse con nuove lettere Apostoliche scrisse a' Padri dovessero senza replica obbedire nella publicatione del Breve, con dichiararsi non esser sua intentione commandar cose all'osservanza pregiudiciali, et impratticabili, et compiacersi potesse terminar quel Capitolo senz'altra novità, et senza che li Padri obligati fossero all'essecutione delle lettere apostoliche; ma dopo il Capitolo due d'essi dovessero a suoi piedi condursi, per render le ragioni della renitenza alla publicatione di detto Breve, assolvendoli in tanto da ogni censura, in che potessero esser incorsi. Così terminate l'attioni Capitolari, et passati i bollori estivi si portorno a Roma il P. Vic. Gen. con li PP. Bartolomeo di Palazzolo, Tadeo d'Invrea, et Arcangelo di Galerate che comparsi a piedi del Pontefice, et esposte le ragioni loro, furno benignamente uditi, et con l'impositione d'alcune penitenze salutari per la trasgressione rimessi al Cardinal Raffaele Ricario Protettore dell'ordine; chede mandato Sanctissimi dichiarato sospeso il primo Breve, si riservò inviar Comissarij al venturo Capitolo della Congregatione, per rintracciar la verità delle cose rappresentate, benchè poi il Pontefice pria terminasse l'anno con nuovo Breve 16 Marzo 1491, che comincia:Superioribus mensibus etc. pienamente rivocasse le prime lettere, leggendosi in esse queste parole:Nos igitur qui quieti, et paci conscientiarum vestrarum libenter consulimus, vestris supplicationibus inclinati, statutum, et ordinationem praedicta, ac omnia in eodem Brevi contenta praesentium tenore recusamus et volumus vos ad illorum observationem non teneri etc. Come più diffusamente si leggerà nella quarta parte di queste memorie, in cui s'haveranno distesamente detti Brevi. Nel Capitolo di quest'anno si confermò in Compagno il P. Valentino di Pavia, et furno Visitatori Marcellino di Milano, Severino di Clusone, Giovanni di Sezadio, et Lorenzo di Cremona.

XLII° VICARIO GENERALE

VNERABILE P. BENIGNO DI GENOVA

[Pag. 150] Vedi sopra pag. 80

 

 

 

 

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