CAPITOLO DI MILANO - PRIMO DELLA CONGREGATIONE

 

CAPITOLO DI MILANO

PRIMO DELLA CONGREGATIONE

[Pag. 60] Scorso l'anno dal Capitolo di Monte Specchio, et dovendo perciò la Congregatione di Lombardia conforme le diffinitioni ivi fatte, et accettate, il suo primo Capitolo celebrare, et il suo nuovo Vicario Generale eleggere, scielse il Beato Giorgio a questo fine, et deputò il Monastero della Coronata di Milano. Che quantunque il numero de Frati non superasse all'hora il cento ventiquattro, et solo sei Conventi la Congregatione possedesse cioè Crema, Genova, Bergamo, Milano, Como, et Cremona, et di questi pure il Priore, et Discreto soli dovesser al Capitolo intravenire; tuttavia giacendo Milano quasi nel centro degl'accennati luoghi sembrava per consequenza molto più degl'altri quel Monastero idoneo, et per questa santa radunanza più commodo, et opportuno. Qui dunque si congregorno per li quattro Maggio, Lunedì della Quinta Domenica dopo Pascha giorno della Madre Santa Monica dell'anno 1450, i Padri votanti, perché non essendo loro determinato (come al giorno d'hoggi) il tempo della Domenica terza potevano fin alla festa de Santi Apostoli Pietro, et Paolo a loro beneplacito prolongare. Fu di questo congresso Presidente con nome di Vicario Generale del Capitolo lo stesso Beato Giorgio Vicario Generale della Congregatione, tali essendo gl'ordini di Monte Specchio in riguardo del primo Capitolo futuro, con legge, che de seguenti fosse poi Presidente il più vecchio de passati Deffinitori. Concorsero i voti di tutti nelle persona del Beato Padre Giovanni di Novara eleggendolo in nuovo Vicario Generale, et furono destinati Diffinitori li P.P.Giovan Rocco di Pavia, Angelo d'Alessandria Priore [Pag. 61] della Cella di Genova, Domenico di Crema, Discreto di Milano, et Girolamo di Novara Priore di Crema. Eletto il capo s'accinsero all'ordinare, et ben regolare le membra formandosi quivi Santissimi Statuti sopr'il tempo, modo, et cerimonie de divini officij, sopra i digiuni, communi astinenze, et lettione della mensa, sopra il voto della povertà, et proprietà opposta; sopra la cura dell'infermi, qualità delle vesti, attione delle colpe, et modo di ricever nella Congregatione, et sopra altri riti, che nelle rubriche delle diffinitioni si trovano impressi. Et benchè, come dissi in questo Capitolo, fossero annoverati solo cento ventiquattro Frati, pur successivamente si vidde, quanto la divina pietà ne moltiplicasse il numero, così grandemente cresciuti, che nel 1451 eran 131; nel 1452, 152; nel 1453, 158; nel 1454, 166; nel 1455, 168; saliti l'anno 1458 al numero di 223; l'anno seguente di 270 a segno che nel 1500; passavano il mille nel 1505; erano 1161 nel 1506; 1188 nel 1507; 1186 nel 1508; 1191 nel 1509; 1178 nel 1510; 1214 arrivati nel corso degl'anni fin sotto al due milla con notabil profitto dell'osservanza, et aumento del culto di Dio.

IIĀ° VICARIO GENERALE

BEATO GIOVANNI DI NOVARA

Vedi sopra pag. 25

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